MACERATA - Nella seduta del Consiglio Nazionale UDC di giovedì 9 marzo 2017 a Roma è stato approvato, in apertura di seduta, col consenso unanime dei presenti un ordine del giorno sul tema del terremoto del Centro Italia.ebff54e5bd5629c122deccd96932fdb7 MGTHUMB INTERNA
L’iniziativa è stata assunta dal capogruppo UDC Regione Marche Luca Marconi e l’ordine del giorno è stato sottoscritto dal segretario nazionale Lorenzo Cesa, dal presidente Antonio De Poli, dal capogruppo alla Camera Rocco Buttiglione, dal vice segretario nazionale Giuseppe De Mita e dai segretari regionali UDC di Marche, Lazio, Abruzzo e Umbria.
Nel concreto si mira ad avere risorse anche in deroga dal Patto di Stabilità concordato con le Istituzioni Europee, si cerca di mitigare l’eccessivo centralismo finora manifestatosi sia sul piano delle decisioni che delle procedure amministrative, si vorrebbe un maggior coinvolgimento delle istituzioni locali, delle associazioni e dei privati direttamente interessati alla ricostruzione.
Marconi, nel corso del suo intervento, ha anche proposto la creazione di un coordinamento delle quattro regioni interessate attraverso la creazione di un gruppo di lavoro con la partecipazione dei parlamentari, consiglieri regionali e amministratori locali dell’Unione di Centro.
Il Consiglio nazionale dell’Unione di Centro, riunito in data 9 marzo 2017 a Roma, in merito alle tragiche vicende del terremoto del Centro Italia decide di
IMPEGNARE
* I propri rappresentanti nelle Istituzioni Europee e nazionali perché siano assicurate tutte le risorse necessarie per l’emergenza, la ricostruzione, il rilancio economico e demografico delle aree terremotate del Centro Italia;
* I propri rappresentanti nelle istituzioni Regionali, provinciali e Comunali perché siano assicurate le regole e le procedure necessarie alla realizzazione delle opere previste per il post terremoto secondo i seguenti principi.
* Celerità delle decisioni;
* Assoluta trasparenza;
* Chiarezza delle responsabilità attribuite;
* Massimo decentramento nel governo dei processi amministrativi affinchè l’operatività sia la più vicina possibile alle comunità investite dagli eventi sismici;
* Fiducia nelle iniziative dirette dei privati, enti e associazioni per l’opera della ricostruzione e del rilancio delle attività produttive e lavorative;
* Creazioni di tavoli di coordinamento tecnico-amministrativo a livello provinciale e zonale che veda il concorso di tutti i soggetti pubblici e privati presenti;
* Nuova disciplina fiscale per le aree terremotate per favorire l’insediamento di aziende e i consumi di commercio, turismo e prodotti artigianali.