ANCONA - “Il grave sbaglio fatto dalla Giunta Ceriscioli su questo sisma è stato quello di non considerare che è stato colpito un territorio speciale con un tessuto socioeconomico particolare , con un forte senso di appartenenza e talemente radicato che se si fosse rotto sarebbe stato poi difficile ricostruire.” Così il consigliere regionale di Forza Italia Piero Celani alla conferenza stampa tenuta questa mattina assieme al Gruppo consiliare Fratelli d'Italia e Lega Nord-Marche sul sisma e la gestione fallimentare del Governo e della Regione Marche tra promesse mancate, errori e ritardi.Nel corso della conferenza è stato distribuito un documento contenente le proposte dei Gruppi consiliari sulla ricostruzione e il rilancio post-sisma che verrà presentato in seno al Parlamento ed al Senato dai rispettivi rappresentati parlamentari.IMGP1274
“Non avere capito – ha proseguito Celani- che se si fosse rotto questo tessuto di relazioni umane, aldilà delle case, sarebbe stato difficile ricostrure la comunità è stata la piu' grande dimostrazione di un'incapacità gestionale di questa amministrazione regionale che, lasciando che si porcedesse con una gestione centralizzata, non ha di fatto dato la possibilità ai sindaci e ai territori di rialzarsi”.
Le necessità principali evidenziate da Celani sono state la ricostruzione e la promozione dello sviluppo. “Accanto alla grande necessità di ridare un tetto sicuro e stabile a tutte le migliaia di sfollati – ha spiegato il consigliere- dobbiamo asssociare un piano strategico per quanto riguarda il rilancio delle attività economiche e dare la possibilità di consolidare questo fenomeno nel tempo per almeno dieci- quindici anni. Se non procederemmo in tale direzione non avremmo fatto nulla, un fallimento totale trovandoci difronte ad una ricostruzione di borghi senz'anima con tutte seconde case”. “La sfida da affrontare è questa: chi ha in mano la leva delle decisioni deve capire che nella ricostruzione la priorità sta nella promozione dello sviluppo con il rilancio delle attività produttive e contestuale sistemazione di tutte le infrastrutture danneggiate. Mettere appunto un sistema infrastrutturale funzionale che con questo terremoto ne ha evidenziato la fragilità in tutta la sua interezza ed è questo un momento da cogliere per un intervento massiccio sul suo potenziamento indispensabile per il rilancio del nostro territorio. Occorre partire dalle piccole attività artigianali, commerciali ed agricole, ed in genere tutte quelle aziende di ogni settore che sono state costrette ad interrompere la propria attività o trasferirla altrove. Occorre per questo -conclude Celani-fare provvedimenti volti a favorire l'insediamento di nuove attività produttive con l'istituzione ad esempio della “zona a fiscalità agevolata” che porterebbe ad un conseguente aumento dei posti di lavoro attraverso una drastica riduzione degli oneri fiscali. Elaborare forme di sostegno al reddito, incrementare e riposizionare i servizi sanitari in questi territori già fortemente penalizzati e rilanciare l'immagine delle Marche con un piano di marketing territoriale nei piu' importanti mercati turistici del mondo sono gli altri aspetti fondamentali per una ricostruzione vera del nostro territorio”.
E' poi intervenuto il consigliere Zaffiri che ha evidenziato come la Regione sia ancora in gravissima difficoltà “Non abbiamo ancora assistito ad una ipotesi realistica di risoluzione del problema da parte della Giunta Ceriscioli – spiega il consigliere - ed è per questo che tale strumento vuole essere una proposta concreta per dare risposte ai nostri concittadini sulla rinascita della nostra Regione ma anche un progetto politico che noi delle minoranze presenteremo al Parlamento ed in Senato ai nostri parlamentari affinchè sia di guida anche per le prossime elezioni politiche “.
Il consigliere della Lega Nord-Marche prosegue poi sottolinenando come questo progetto non interessi solo le zone direttamente colpite ma è piuttosto un progetto che coinvolge il territorio nella sua totalità. “E'questa l'unica cosa di buon senso – conclude il consigliere Zaffiri- che avrebbe dovuto fare sin dall'inizio questo governo regionale : ascoltare i Sindaci e la comunità come abbiamo fatto noi e dare loro risposte chiare e certe a medio e lungo termine sul proprio futuro, sulle loro abitazioni e sulle loro attività”. La consigliera Malaigia ha sottolineato le cause di questo “vuoto gestionale” sia nell'essere in mano ad un' amministrazione sorda alle tante sofferenze dei concittadini ,che alla nomina di un Commissario come Vasco Errani che non ha di certo agevolato le criticità legate al sisma. “Si è decretato con la nomina di Errani, il fallimento della gestione dell’emergenza messa a punto dall’ex presidente del Consiglio Renzi non comprendendo che quello colpito dal sisma era un territorio particolarmente vasto e con grandissime difficoltà infrastrutturali e di collegamento”. La Malaigia ha poi proseguito evidenziando tra le altre l'inadeguatezza dell'investimento fatto per il rilancio del turismo marchigiano in uno spot che va a sostenere l'attrattività della costa piuttosto che delle aree collinari e dell'entrorterra tutto. “A sette mesi dal sisma – conclude la consigliera - è arrivato il momento che si dia voce anche alle nostre proposte che altro non sono che la voce dei nostri concittadini perchè non si puo' piu' davvero aspettare rischiando di incorrere in danni irrevocabili come lo spopolamento e l'abbandono di splendidi realtà come quelle dei comuni colpiti”.
Elena Leonardi ha espresso la necessità di interrompere l' isolamento rispetto al Governo nazionale e creare una sinergia con i rappresentati parlamentari per poter dare forza a idee e proposte concrete per uscire da questa crisi e rilanciare le Marche .”Noi siamo partiti da un percorso di ascolto dei territori perchè abbiamo ritenuto che le proposte piu' serie e fattibili potessero venire solo da chi in quelle zone si trova abitualmente a dover combattere con la situazione esistente”.Interviene così la consigliera di Fratelli d'Italia - “Abbiamo così elaborato un documento che non solo analizza le criticità e i fallimenti dell'approcio di questa amministrazione regionale e del Governo ma soprattutto un documento di proposte e idee da mettere in campo che possono essere garanzie reali di quelli che sono i bisogni di questi nostri territori.Il rischio di questo dramma è che si segni la fine in maniera definitiva di questo contesto dell'entroterra che era già messo a dura prova, come abbiamo potuto vedere in questi due anni di “amministrazione cieca” difronte alle diverse esigenze”.