ANCONA - Alla Mole nei giorni 8 e 9 aprile si è tenuta la Maratona di programmazione “#hackaging - il benessere non ha età”, dove gruppi di giovani hanno cercato soluzioni tecnologiche per il benessere degli anziani.foto di tutto il gruppo dei partecipanti mentor e tutorOK

L’iniziativa nasce dalla collaborazione di Fondazione Marche, ISSNAF - Italian Scientists and Scholars in North America – e Ibm Research and Business, che da sempre mettono le loro competenze e la tecnologia più innovativa al servizio della persona. Alla fine delle due giornate, una giuria di esperti ha selezionato le migliori idee che sono state premiate.

Al primo posto della competizione è risultato il gruppo Gruppo VisioneT composto da
Luisa Bartoloni, Francesco Sabbatini, Matteo Mazzanti e Virginia Amadori che si sono posti
l'obiettivo di rendere fruibili all’anziano i contenuti di internet attraverso tecnologie che lui conosce molto bene: la TV e il telecomando. Di fatto l’anziano potrà fare zapping su internet di contenuti semplificati e che variano dinamicamente rispetto alle emozioni e agli interessi dell’anziano stesso, che vengono rilevati anche attraverso il mapping facciale o dalle risposte a domande.
I contenuti proposti vengono presi da YouTube, cronaca, meteo.

Al secondo posto TYNO, il gruppo formato da quattro ragazzi romani, Amir Badash,Gianluca Grossi, hackaging alla Mole1 Federico Izzi,Giulio Pezzini: due programmatori, un marketer e un video maker. Partendo dai problemi dell'anziano, la solitudine e la facilità con cui si dimenticano le medicine.
TJbot, il piccolo robotino messo a disposizione per essere assemblato e implementato nel progetto, diventa un assistente medico e sociale dell’anziano. Lo aiuta controllando la posologia della cura e offre le pillole con un dispenser automatizzato e programmato. Dispenser di cui i ragazzi hanno realizzato un prototipo sul posto con la stampante 3D. Se l'anziano dimentica le pillole parte un segnale di alert che può essere inviato all'anziano e anche ai familiari.

Il terzo classificato è gruppo Gamaging composto da Barbara Kulaga: economia, Edoardo Piunti: ingegneria meccanica, Bernardino Cristino: economia e Sonia Silvestri: Biomed Food (sana nutrizione nell’invecchiamento).
Partendo dal concetto di Mens sana in corpore sano: alimentazione, attività fisica e giochi cognitivi.
Il target è quello dei 50enni per la prevenzione dell’invecchiamento cerebrale. Si inizia da giovani per trasmettere le buone abitudini.
L’obiettivo è quello di usare TJbot come amico e supporto per uno stile di vita più salutare e un benessere prolungato. Posizionandolo di fianco al monitor in ufficio per misurare la stanchezza dell’occhio – stanco o attivo. L’idea è quella di avere TJbot che lancia alert per fare pause dal lavoro a cadenza regolare e anche a seguito dell’analisi dello stato di stanchezza della persona (i.e.: visione artificiale per valutazione di chiusura dell’occhio). Durante la pausa, alla persona vengono proposti dei giochi cognitivi oltre che suggerimenti sulla corretta idratazione e assunzione calorica.

Mario Pesaresi con i vincitori di VisioneTokE mentre i giovani hanno lavorato in gruppi per 48 ore consecutive per trovare soluzioni, in sala si è sviluppato un dibattito tra le istituzioni che sono intervenute per l'inaugurazione dell'evento.

Fondazione Marche, l'Issnaf e l'IBM hanno invitato i giovani a pensare che il tema dell'ageing non riguarda soltanto la terza età, ma "tutti i tipi di limite che un corpo umano può avere nelle sue funzioni".
La presenza delle aziende è uno stimolo per indirizzare la ricerca verso le finalità di utilità, sostenibilità e anche di mercato. Proprio nelle Marche ci sono aziende che sono state protagoniste delle innovazioni nel settore sanitario. Prima fra tutte la Angelini: "Nel nostro laboratorio sono nate applicazioni come il codice a barre sulle confezioni delle medicine, che permette di collegarsi con testi di lingue straniere diverse - ha detto Tiziana Carnicelli, Head of Pharma del gruppo - e che aiuta tutta l'utenza. Investiamo molto sui giovani e sulla ricerca".

Mario Pesaresi a nome della Fondazione Marche ha dato un annuncio gradito sul futuro delle due giornate: "Se ci saranno progetti interessanti e anche risorse umane di talento, potremmo pensare di finanziare anche una start up". Del resto la Fondazione ha dato impulso a decine di nuove imprese. "Ma dove si gioca il futuro dell'innovazione nelle Marche - ha detto - è sulla costruzione di un habitat fatto di aziende, università, istituzioni pubbliche che promuovano una ricerca finalizzata a creare valore aggiunto all'economia". E' il tema della competizione dei territori che devono diventare attraenti per i capitali e per i talenti. Soltanto così le Marche potranno competere su una scala più grande. “Vogliamo dare continuità a questo evento. - ha concluso Pesaresi - I nostri giovani hanno bisogno di opportunità e di un ecosistema che li supporti. Per l'Italia avere il 40% dei giovani disoccupati è come salire sul ring della competizione internazionale con un braccio legato. dietro la schiena”. Infatti si sta pensando di ripetere l'evento tra 6 mesi sempre ad Ancona.

Per Filippo Mancia dell'Issnaf, Italian Scientist and Scolars in North America, che riunisce i ricercatori italiani che lavorano negli Usa, la condivisione è importante e aiuta a fare "circuiti di talenti". Proprio grazie ad un investimento della Fondazione sono stati selezionati dieci ricercatori che per due anni hanno prestato la propria intelligenza nei migliori centri di ricerca.

Al vincitore, infatti, verrà data la possibilità di essere inviato all'ambasciata italiana a Washington per l'evento annuale dell'Issnaf oltre ad essere premiato con una somma monetaria.
Per il rettore dell'Università Politecnica delle Marche ogni sistema di ricerca deve avere al centro l'Università. Gli ha fatto eco il presidente della Regione Luca Ceriscioli: "Il nostro sistema dialoga con tutti i soggetti per cercare di creare un sistema integrato".

In altre parole se le Marche ce la possono fare sarà soltanto se la ricerca produrrà nuove applicazioni, ma soprattutto nuovi talenti che lavorino per creare valore aggiunto per un sistema che dovrà essere più competitivo.

Al termine della due giorni Fabrizio Renzi, a capo dell'innovazione tecnologica e della ricerca di IBM Italia, ha ringraziato Fondazione Marche senza la quale non ci sarebbe stata la possibilità di realizzare l'hackaton e di avere come scenario in una sede cosi bella come la Mole Vanvitelliana.