Di Luca Talevi, Segretario Generale Fp Cisl Marche

ANCONA - Il Ministero della Salute nei giorni scorsi ha pubblicato il monitoraggio dei LEA (Livelli Essenziali Assistenza), regione per regione, riferiti all'anno 2015. Nello ASUR Marche areespecifico, la classifica tiene conto dei livelli di assistenza ospedaliera, distrettuale e più complessivamente l’attività di assistenza negli ambienti di vita e di lavoro.

Le Marche risultano tra le regioni adempienti ma al settimo posto dopo Toscana, Emilia Romagna, Piemonte, Veneto, Lombardia, Liguria, con un leggero peggioramento rispetto al 2013 e 2014, a conferma che la sanità marchigiana pur ottenendo risultati migliori rispetto a molte altre regioni ha ancora margini di miglioramento.

Tra le criticità rilevate, oltre ad alcune non adeguate percentuali di copertura vaccinale nei bambini sino a 24 mesi, l'eccessiva percentuale di parti cesarei, stante lo scostamento notevole rispetto alla media nazionale (26.41% contro la media nazionale del 20%).

Al fine di mantenere una elevata qualità dei servizi è fondamentale una adeguata capacità assunzionale e di copertura di personale.

L'Asur, con determina 606 del 12 ottobre scorso, relativa al piano occupazionale 2017, ha previsto entro l'anno l'assunzione di personale inizialmente previsto per il 2016, e non ancora assunto. Si tratta per la Cisl di un primo timido segnale positivo in materia di assunzioni e velocizzazione dei tempi per la copertura dei posti vacanti.
Complessivamente entro fine anno dovrebbero essere assunti 104 lavoratori per il comparto (32 Area vasta 1, 9 Area Vasta 2, 23 Area vasta 3, 20 Area Vasta 4, 20 Area Vasta 5 ) e 141 per la dirigenza.

Si conferma altresì, per il 2017, la copertura del 100% del turn - over, ma come denunciato più volte dalla Cisl è necessaria una maggiore capacità di assumere in grado, almeno in parte, di recuperare le oltre 2000 unità operative "perse" tra il 2011 ed il 2015.

Per quanto concerne il personale precario fondamentale che la Regione acceleri la elaborazione del piano di stabilizzazione degli oltre mille precari, da anni fondamentali per la tenuta dei servizi quotidianamente erogati, così come condiviso nella riunione in Regione di venerdì scorso.