RECANATI – Le riprese del film “Il giovane favoloso” sono terminate da giorni nelle varie location individuate dal regista Mario Martone per filmare la vita del giovane Giacomo Leopardi.

Ora sta per iniziare la complessa fase del montaggio per far si che il film sia pronto a debuttare o al Festival di Cannes, o alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.

Intanto la giovane laureanda in scienze infermieristiche, Gloria Ghergo, la giovane recanatese che ha avuto l’onore di impersonare Silvia, una delle donne che particolarmente colpì il giovane Leopardi, si gode il suo piccolo momento di popolarità.casaSilvia

Ma Silvia era veramente quella che tuttora viene indicata come Teresa Fattorini, la figlia del cocchiere di casa Leopardi, morta a 21 anni di tisi? (Nella foto la casa di Silvia nella piazzuola di fronte a Casa Leopardi)

Anni fa il dott. Carlo Trevisani, che curava la Sezione Leopardiana del Centro Studi Porto Recanati, compì una profonda ricognizione documentaria che lo portò a scoprire che in realtà Silvia sarebbe invece Maria Belardinelli, altra ragazza morta giovane, da tutti considerata invece la Nerina leopardiana.

Allora Gloria Ghergo/Silvia (la protagonista nella foto sotto) ha impersonato Teresa Fattorini o Maria Belardinelli?

Ghergo-Gloria-2Secondo gli studi di Trevisani, di cui ci occupammo tempo fa, Silvia è in realtà la Belardinelli.

Riferimenti anagrafici e poetici dunque alla base della ricerca di Trevisani che esternò i suoi studi nel corso di un convegno sul tema "Giacomo Leopardi - L'amore e gli amori" cui partecipò anche la prof.ssa Donatella Donati, all’epoca collaboratrice del Centro Nazionale Studi Leopardiani.

Trevisani parte da Carlo Leopardi e cita una sua dichiarazione che fece a Prospero Viani a proposito delle due ragazze cantate dal poeta: “Molto più romanzeschi che veri gli amori di Nerina e di Silvia. Una era la figlia del cocchiere, l’altra una tessitora.”

E la ricerca dove si incrocia con la Belardinelli? Per Trevisani “se delle due una era la figlia del cocchiere, e Carlo cita per prima Nerina, ed è noto che il cocchiere si chiamasse Fattorini, e l’altra una tessitora, dove troviamo nella poesia del Leopardi la tessitora? Proprio nella poesia a Silvia: <D’in sui veroni del paterno ostello/ Porgea gli orecchi al suon della tua voce/ Ed alla man veloce/ Che percorrea la faticosa tela>”

Per Trevisani i versi confermano che si è commesso un errore clamoroso nell’identificare Silvia con la figlia del cocchiere Teresa Fattorini, perché in realtà è Maria Belardinelli la giovane che tesse la tela.

Ma se la poesia può essere anche pura interpretazione, Trevisani è andato oltre le dichiarazioni di Carlo Leopardi e ha effettuato una ricognizione sui registri della chiesa di Santa Maria Montemorello, che si affaccia sulla Piazzuola Sabato del Villaggio.

Dagli atti emerge che Maria Belardinelli è morta il 3 novembre 1827. L’atto di morte si collega ai versi di "A Silvia" dove si legge che “Tu pria che l’erbe inaridisse il verno/ Da chiuso morbo combattuta e vinta/ Perivi, o tenerella ….”.

Per Trevisani questo riferimento non può che essere collegato a Maria Belardinelli, che è morta il 3 novembre, cioè “pria che l’erbe inaridisse il verno”, e non a Teresa Fattorini, che è morta all'inizio dell'autunno, il 30 settembre 1818.

Studiosi e biografi leopardiani però non hanno mai dato seguito a ulteriori approfondimenti della ricerca di Trevisani.

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