RECANATI - “C’era una volta…”. Con queste parole la Prof.ssa Maria Urbani, mamma di Carlo Urbani ha iniziato il suo racconto di Carlo - bambino. Si è rivolta ad un’attentissima platea di alunni di alcune classi della scuola Primaria e Secondaria dell’Istituto Comprensivo “Badaloni” di Recanati, offrendo loro una lezione davvero speciale.urbani1

Fin dal mese di ottobre, le classi aderenti al progetto “SCOPRIAMO CARLO URBANI : UN ESEMPIO POSITIVO” hanno conosciuto la vita e l’operato del medico di Castelplanio, premio Nobel per la Pace nel 2009, da tutti conosciuto come colui che ha scoperto la Sars. I piccoli studenti, però, hanno conosciuto molto di più di lui, si sono appassionati a questa figura e, guidati dai loro insegnanti, hanno approfondito argomenti quali “Medici senza frontiere”, “OMS”, “AICU”… tanto da diventarne “piccoli-esperti”.

Il percorso di conoscenza ha avuto il suo apice lunedì 14 aprile scorso, quando la famiglia di Carlo Urbani, nella figura della mamma, prof.ssa Maria Urbani e del figlio Tommaso, sono giunti a Recanati ed hanno incontrato gli alunni del nostro Istituto nell’Aula Magna del Comune. E’ stato un incontro emozionante, una lezione oltre le mura scolastiche, un ponte tra vita reale e scuola. La testimonianza dei due ospiti è stata preceduta da alcuni omaggi (poesie, lettere, DVD e libretti realizzati in classe) che gli alunni hanno voluto regalare alla famiglia Urbani, in segno di stima e di affetto verso la loro disponibilità ad essere presenti tra i bambini e verso Carlo Urbani e il suo esempio di altruismo e pace.

urbani2Occhi vispi e attenti hanno raccolto le parole di Maria Urbani, nel racconto di un Carlo bambino vivace e fin da piccolo disponibile all’aiutare gli altri in famiglia, come a scuola; questa è ”la morale della favola” ha concluso Maria Urbani.

Con altrettanta attenzione e partecipazione, gli studenti recanatesi hanno accolto la testimonianza di Tommaso, figlio maggiore di Carlo, che ha raccontato il padre, regalando ai presenti la figura di un padre e di un figlio complici, molto vicini, anche quando erano lontani.

I giovani alunni, però, non si sono accontentati delle testimonianze, ma hanno vivacizzato la mattinata con un fiume di domande.

A fare da cornice all’evento ci sono state le note di Sara Lorenzini e Maria Ramundo, studentesse della Secondaria “S.Vito” che hanno aperto e chiuso l’incontro-testimonianza.

Nel cuore dei presenti e dei docenti che hanno lavorato intorno a questa figura, resta la consapevolezza di aver gettato un seme di speranza in un tempo difficile, come quello odierno, di avere omaggiato la figura di un uomo, di un marchigiano a noi contemporaneo, costruttore di pace. E di averlo fatto nel modo più proficuo: attraverso il cuore dei bambini. In tutti è nato il desiderio di continuare questo percorso nei prossimi anni scolastici, sulle orme di un uomo che credeva nei propri sogni:

"Sono cresciuto inseguendo i sogni ed ora credo di esserci riuscito, ho fatto dei miei sogni la mia vita ed il mio lavoro".  CARLO URBANI

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