All’uscita della Cattedrale, terminata la solenne cerimonia di ingresso in Diocesi del neo Vescovo, mons.vsv2 Nazzareno Marconi, viene distribuita l’edizione speciale di “Emmaus” che titola, con efficacia, “Da Pastore a Pastore” dando il segno di come, la via tracciata da mons. Giuliodori, sia essa “traccia” per il nuovo Vescovo.

Due pullman di fedeli da Città di Castello, precedono di poco l’arrivo di mons. Marconi sotto una pioggia che stravolge il cerimoniale ma non ne fa comunque perdere di significato in alcuni suoi passaggi.

E così Mons. Marconi “sotto l’ombrello” fa io suo ingresso … bagnato in Diocesi. E se il detto che vale per la sposa si può mutuare in chiave ecclesiastica, per il nuovo Vescovo un esordio fortunato.

La prima tappa di mons. Marconi è stata Tolentino, la prima Vicaria che ha incontrato nel suo cammino verso la sede vescovile ufficiale. Nei prossimi giorni farà il suo ingresso ufficiale anche in tutte le Vicarie della Diocesi (a Recanati domenica 24 agosto) e sarà anche nei comuni che non hanno con cattedrale.

Ricevuto il saluto della città di Tolentino, mons. Marconi è entrato a Macerata da rampa Zara dove ha subito visitato il Centro Accoglienza della Caritas, intrattenendosi con gli operatori ed alcuni ospiti.

Da qui, a piedi, il corteo di ombrelli si è avvicinato a piazza Strambi. Una breve sosta in una cappellina per uno scambio di battute con la stampa.

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Poi il rito sulla porta della Cattedrale del passaggio da parte di mons. Giuliodori al nuovo Vescovo, delvsv3 Pastorale, il bastone di legno d’ulivo, simbolo della missione episcopale. Il vescovo ha bussato alle porte del Duomo, come gesto simbolico del “passaggio pastorale” con monsignor Claudio Giuliodori, che è oggi assistente ecclesiastico dell’Università cattolica del Sacro Cuore.

Uno scosciante applauso ha accolto poi l’ingresso in chiesa del Vescovo. Il saluto delle autorità sarebbe dovuto avvenire in piazza ma il maltempo ha sconvolto il cerimoniale e così il saluto del sindaco di Macerata, Carancini, e del Presidente della Provincia, Pettinari,è avvenuto sull’altare prima della solenne funzione.

20140727 75257 ve7Rivolgendosi alle autorità mons. Marconi si è presentato “con le mani tese al prossimo, nel segno dell’accoglienza e del confronto per questo popolo che vengo a servire”, specificando che l’ascolto sarà alla base della sua missione e che “farò il vescovo di tutti, farò questo e non altro, ad ognuno il suo mestiere”.

No a lobby e consorterie, combattere la cultura dello “scarto” dell’uomo e ridare la dignità del lavoro, le nuove povertà e l’emarginazione, alcuni dei temi toccati nel suo intervento di saluto.

Un passaggio si richiama alla vicenda della Concordia e ne nasce una sorta di parabola: “L’Italia come la Concordia è finita sugli scogli, non per colpa di uno. Non è che sono qui per fare l’avvocato di Schettino, sia chiaro. Per la Concordia era facile dire è stato uno solo che ha sbagliato tutto. Ma non è così. Infatti ha finito di essere concordia per diventare discordia. Ma gli italiani sono quelli che con fatica, sacrificio e professionalità hanno tirato su la nave, l'hanno rifatta navigare e ora se la smontano. Se smettiamo di litigare, l'Italia può camminare e andare lontano”.

Poi la solenne cerimonia e, a sorpresa, un grande rinfresco all'apero per tutti.

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