RECANATI – Si aprirà a fine settembre il processo in Corte d’Assise a carico di Ioan Dafinu Nini, romeno 44enne, autore del gesto che avrebbe potuto provocare una strage alla Clementoni.Clementoni Autobomba1

Il 28 giungo del 2013 l’uomo riuscì a piazzare un’auto a metano, una Daewoo Matiz, stipata di 6 bombole del gas e 8 taniche di benzina, all’interno del magazzino carte e cartoni dell’azienda.

Il romeno aveva lavorato per la Clementoni e sapeva da dove entrare la mattina presto insieme ai dipendenti che non si sono affatto insospettiti.

Una volta parcheggiata all’interno dello stabilimento l’auto, Dafinu Nini ha acceso una miccia e si è dato alla fuga.

Ma il suo gesto era stato notato e la prontezza di tre dipendenti della Clementoni (Fabio Meriggi, Andrea Palanca, Simone Lampa) ha evitato la deflagrazione ed una possibile strage.

NINI DAFINU Ioan1In quel momento era in corso l’ingresso delle maestranze.

Nella fuga il romeno aveva anche rapinato con la minaccia di un coltello una maestra del vicino asilo, Alessandra Amichetti, della sua auto, con la quale poi si era diretto verso Ancona dove poi è stato intercettato dopo una giornata ed una notte di ricerche in tutta Italia.

La Clementoni si è costituita parte civile. Dafinu Nini è assistito dall’avv. Elisabetta Nicolini.

A suo tempo è stata respinta la richiesta di una perizia psichiatrica, così come la richiesta di rito abbreviato.

 

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