RECANATI – Dalla Sardegna, dove si è trasferita per lavoro, ci ha raggiunto telefonicamente la signora Valentina Terrucidoro, appreso che il suo nome è stato ripreso dalla stampa in relazione alla tragica morte per un rigurgito di una piccina ospite della materna.

La docente di sostegno al’epoca dei fatti ha voluto specificare con forza che quel giorno non era in servizio nella struttura scolastica recanatese di via Camerano (nella foto) e che come risulta dai registri si trovava al lavoro nel plesso di Porto Potenza.Materna-Camerano-2

Quindi mai sarebbe potuta essere coinvolta nella vicenda, tantomeno chiamata in causa in sede penale e civile.

L’insegnante di sostegno, ci fa sapere di essere solo stata ascoltata come persona informata sui fatti e relativamente allo stato particolare della bimba, effettuando a Recanati 15 ore di sostegno e 10 a Porto Potenza.

“La mia posizione si è quindi esplicata nella sola deposizione –spiega la Terrucidoro – mentre apprendo dai giornali che era stato aperto un fascicolo per omicidio colposo e che ero coinvolta. E che successivamente l’atto è stato archiviato non ravvisandosi responsabilità. E sempre senza che io ne sapessi nulla”.

“Ribadisco –conclude la signora Terrucidoro- che il giorno del fatto non ero in servizio alla Materna di via Camerano, ero in un plesso scolastico a Porto Potenza. Sono stupita di essere finita in un fascicolo per omicidio colposo senza partecipazione diretta ai fatti, ancor più sorpresa di non aver saputo nulla dell’archiviazione. Interesserò un legale per fare luce sul come il mio nome sia stato collegato alla morte della bimba quando è acclarato che io non fossi a Recanati quel giorno”.