Nota del Comune

RECANATI - Piu' di 5000 visite in appena sei mesi al museo dell'Emigrazione marchigiana nel mondo. Avisita venezuelani museo emigrazione 1 renderlo noto sono i dati elaborati dall'associazione Spazio Cultura che gestisce i musei civici di Recanati. Un vero e proprio boom di presenze per una struttura che ripercorre la straordinaria storia dell'emigrazione marchigiana nel mondo attraverso ambienti innovativi in grado di far vivere esperienze coinvolgenti come il data bace multimediale, mediante il quale è possibile ricostruire albero genealogico, anno d'imbarco e destinazione del bisnonno, del nonno o dello zio partiti dalle Marche in cerca di fortuna agli inizi del 900 e nei decenni successivi. Il museo, inaugurato lo scorso dicembre per volontà della Regione Marche e del Comune di Recanati, è incastonato a Villa Colloredo Mels, dove trovano già spazio le intramontabili tele del pittore Lorenzo Lotto. A visitarlo tante scolaresche (circa 600 alunni) e numerose delegazioni di marchigiani all'estero tra cui una proveniente dal Belgio in ricordo dei minatori italiani, una dal Venezuela, una dall’Argentina e diverse dal territorio italiano. Tra le tante presenze anche quelle di Michele Monti, anconetano residente in Argentina e autore del libro "Diva! Con forza dall'Italia all'Argentina - Storia di un'emigrazione, e del signor Vagnarelli dall'Australia che ha donato alcuni oggetti oggi esposti nel museo. Una realtà, quella del museo dell'emigrazione, che sta divenendo sempre piu' un punto di riferimento tanto che lo scorso mese di marzo è stato teatro della presentazione del libro di Roberta Sorgato dal titolo Cuori nel Pozzo, il quale racconta la storia dei tanti italiani emigrati in Belgio. Il museo è diviso su livelli. Il primo racconta il contesto generale dell’emigrazione attraverso nove ambienti: la decisione di partire, la preparazione del viaggio, il porto, il viaggio in ferrovia, la miniera, le mete migratorie, l’emigrazione in genere, storie di successo, il legame tra gli emigrati e le Marche. Il secondo livello contestualizza questi aspetti alla situazione marchigiana, mentre il terzo espone materiale (oggetti e documenti, molti donati dai discendenti degli stessi emigrati) che racconta la vicenda migratoria con testimonianze dirette.