Di Sabrina Bertini, Lista Civica “In Comune”

RECANATI - E’ apparso in questi giorni sulla stampa locale un duro affondo sulla sanità da parte della CISL di Macerata, Civitanova Marche e Camerino secondo la quale “politica e manager hanno distrutto il comparto”.20130927 l ingresso dell ospedale di recanati

Il quadro è impietoso: strutture fatiscenti o non idonee, 400 dipendenti in meno in tutti i settori, 168mila ore di straordinari non pagati, 45mila giorni di ferie ancora da godere, mancata riorganizzazione di dipartimenti, mancata riorganizzazione delle strutture ospedaliere principali, le Case della Salute che non partiranno mai, mancata riorganizzazione della rete territoriale di emergenza.

Di chi la colpa. Certamente della politica che ha governato nella Regione negli ultimi anni, di quella che è brava solo a nominare i dirigenti ed i primari e che è riuscita a distruggere quello che avevamo e a non costruire nulla di nuovo.

Per anni ci hanno raccontato che bisognava riorganizzare, che piccolo equivale a spreco, che avremmo avuto comunque strutture in grado di assolvere gli elementari bisogni di assistenza sul territorio; per anni sono stati inaugurati reparti che non sono mai partiti, sono stati fatti investimenti in reparti smantellati dopo pochi mesi, sono in funzione strutture fatiscenti mentre altre in condizioni migliori sono chiuse, con macchinari abbandonati che sono costati milioni di euro ai cittadini.

Se ne potrebbe parlare per ore dello sfascio della sanità nel nostro territorio, così come per ore si potrebbe raccontare della abnegazione del personale sanitario e delle condizioni in cui opera.

Di fronte alle denunce che da anni vengono dai cittadini, dagli operatori, dai sindacati, dai partiti,

è senza giustificazione il silenzio dei sindaci e degli amministratori che sono stati eletti nelle fila dei partiti che governano la regione e quindi la sanità. Non basta ad assolverli il fatto che la sanità non è competenza dei comuni, come qualcuno ha detto, quando poi ci si fa eleggere con il simbolo del partito che ha contribuito allo sfascio. Troppo comodo. E’ ora che vi sia una presa di posizione chiara, senza indugi, senza sconti, sulla questione e che escano allo scoperto coloro che ancora ci raccontano la favola della Casa della salute, per restare nell’ambito della città di Recanati.

La lista civica “In Comune” assumerà ogni iniziativa idonea a sensibilizzare l’opinione pubblica per interrompere almeno il clima di rassegnazione che si respira e per capire finalmente chi sta con i cittadini. E non ci si venga a dire che l’Ospedale di Recanati andava chiuso perché le piccole strutture non garantiscono i dovuti standard qualitativi: dove sono queste strutture di qualità? Perché i Pronto Soccorso sono da terzo mondo? Perché alle chiusure non ha corrisposto la riorganizzazione promessa? Perchè la regione Marche spende milioni di euro mandando i cittadini a curarsi in altre regioni o facendo arricchire la sanità privata? E’ ora che qualcuno dia risposte e se non le ha, come pare, vada a casa.