RECANATI – Circa 350 persone hanno dato vita alla 15^ edizione della Marcia delle Giustizia e della Pace sul percorso che si snoda dalla parrocchia di Cristo Redentore fini alla Basilica della Santa Casa di Loreto dove ad attendere i pellegrini, ed ascoltare le testimonianze, c’erano centinaia di persone che hanno riempito la chiesa.marcia12

La prima parte della Marcia dal tema quest’anno “Non più schiavi ma fratelli”, si è svolta a Cristo Redentore dove in un momento collettivo di condivisione, riflessione, ascolto e comprensione si sono susseguite le prime testimonianze, principalmente quella di Asmea Dachan, giornalista siriana che ha parlato della tragica situazione del suo popolo con esempi di “vissuto” in presa diretta attraverso le notizie di amici e parenti.

E proprio alla Caritas siriana sono state devolute le offerte raccolte durante la manifestazione.

In apertura interventi del Vescovo, mons. Marconi, e del sindaco Fiordomo.

Poco prima della partenza don Rino Ramaccioni ha comunicato che l’on. Kyenge, che per ragioni di sicurezzamarcia21 (la manifestazione è stata vigilata da Digos e carabinieri) avrebbe atteso in Basilica a Loreto, si sarebbe invece unita alla Marcia alle porte di Loreto.

Prima di iniziare il cammino verso Loreto, con lo sfondo di uno dei tanti falò che segneranno poi il percorso, lancio di una colomba da parte di Asmea Dachan e di tanti palloncini da parte dei bambini.

Durante il cammino si sono susseguite altre testimonianze fino all’atteso incontro poco prima di entrare a Loreto con l’on. Cecile Kyenge, già Ministro dell’Integrazione.

L’europarlamentare (scortata) ha percorso insieme ai pellegrini un tragitto da poco prima di Monte Reale fino alla Basilica. Al suo fianco il consigliere regionale Angelo Sciapichetti e Asmea Dachan.

marcia7In Basilica la Kyenge ha portato la sua testimonianza prima di “accolta” in Italia, poi di integrata in questo paese, e del suo impegno sociale e politico verso l’integrazione di tutti i migranti, una riflessione profonda sulla necessità di superare le differenze tra culture differenti per una pacifica connivenza.

Tra i passi scelti durante le riflesioni, una brabo dal Vangelo secondo Luca (Gesù che entra nella casa di Zaccheo), e il messaggio di Papa Francesco per la Giornata Mondiale della Pace.

I canti "Semina la Pace" e "Insieme come fratelli" hanno scandito i momenti di comune preghiera.

Va in archivio un'edizione ennesima conferma di una comunità "che non vuole morire sotto il peso dell'ingiustizia", come sottolinea il settimanale Emmaus che aggiunge "si tratta del gesto simbolico di chi vuole dire al mondo che non teme la differenza, ma l'indifferenza".

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