RECANATI - Il Centro Mondiale della Poesia reclama i locali attualmente occupati dalla Civica Scuola di Musica e cita il comune per ottenere il rilascio di quella parte del complesso S. Stefano in cui ha trovato sede la “B. Gigli” dopo il trasferimento da Palazzo Venieri.Statua CMP

La giunta ha deciso di resistere in giudizio nel ricorso suddetto ritenendo infondata la pretesa del CMP affidando l’incarico per la rappresentanza e la difesa dell'Ente agli avvocati Piccinini Alessandra e Fani Cristiana, entrambe del foro di Macerata.

L’azione del CMP è partita nel giugno scorso ed è solo l’ultima in ordine temporale di una serie di ricorsi alla Magistratura anche per ottenere il pagamento delle quote spettanti per l’attività del centro, in base ad una delibera di giunta precedente l’attuale amministrazione, e che la giunta Fiordomo dichiarò decaduta facendo mancare di fatto un importante contributo annuo, portando al collasso delle attività del CMP e quelle del collegato Centro Nazionale Studi Leopardiani cui sarebbe stata girata una parte del finanziamento per sviluppare iniziative di promozione della letteratura leopardiana.

CMP che reagì male citando in giudizio il comune anche su questo aspetto mentre per l’occupazione dei locali da parte della Civica Scuola di Musica reclama oltre il rilascio anche un indennizzo per il loro utilizzo. Nel complesso tra spettanze non elargite per la convenzione e affittanze, un conto da oltre 500.000 euro.

A suo tempo sia il comune che il presidente del CMP, prof. Scala, avevano auspicato un percorso di avvicinamento, ma senza arrivare mai ad un tavolo di concertazione che chiudesse una polemica che si trascina, con ricadute legali, dal 2009.

In questi giorni poi di grande afflusso turistico, l’amministrazione comunale ha ribadito la strategicità di un parcheggio da realizzarsi nell’area verde tra Centro Nazionale Studi Leopardiani e ospedale. Terreno di proprietà del CNSL che a sua volta aveva proposto di sua iniziativa un parcheggio in quell’area da gestire in proprio.

Ed anche su questo aspetto si è aperto un fronte polemico con il CNSL pronto a resistere in tutte le sedi in caso di esproprio.