RECANATI – Nonostante una serata tutt’altro che favorevole sul piano meteorologico, l’assemblea spontanea convocata al Salone del Popolo da un comitato spontaneo di cittadini in difesa dell’ospedale, ha visto una partecipazione inaspettata alla vigilia.ambulanze PPI

Non solo cittadini infuriati per la progressiva spoliazione del presidio ma anche dipendenti della stessa struttura che non hanno esitato a prendere la parola.

Clima ovviamente incandescente con l’amministrazione comunale sulla graticola per la sua “creresciolidiependenza” in materia di tutela della salute dei propri amministrati.

A motivare fortemente la partecipazione è stata la ventilata ipotesi anche dello smantellamento del pronto soccorso privando un’area di circa 55.000 abitanti di un presidio che dava ancora certezze nell’emergenza.

Qui il confronto è stato serratissimo tra le parti, soprattutto dopo l’intervento della dott.ssa Antonella Mariani, consigliere delegato alla sanità.

Il dibattito (con immancabile rabbiosa sequela di insulti ..) è stato tutt’altro che lineare saltando da un tema all’altro, ama sempre alla fine ritornando al destino del pronto soccorso nel percorso di trasformazione in ospedale di comunità.

Il clima in alcuni momenti si è fatto surriscaldato e a stento il moderatore Valentino Morotti è riuscito a riportare il dibattito su giusti binari.

20161013 212942Molti gli interventi dalla platea con specifiche testimonianze, ma anche di medici (Buccetti, Massaccesi) e dei politici (Paoletti, Mariani e Taddei). In sala il vice sindaco Bravi ed il capo gruppo Scorcelli, il consigliere Fabraccio.

Uno degli interventi che ha determinato una sorta di svolta sul “modus procedendi” della lotta è stato quello del dott. Panicari, per il quale bene la raccolta di firme on line, ma fautore “della necessità metterci la faccia” ed andare a contestare fin sotto i palazzi della Regione, confortato in questa tesi dall’intervento di Vanni Leopardi che è stato netto sul dire “se non saremo almeno 1000, conteremo nulla, ma in tanti daremo visibilità alla rabbia di una città”.

Si prepara dunque una grande manifestazione ad Ancona ma nel frattempo i consiglieri di minoranza depositeranno una richiesta di consiglio straordinario aperto sul tema della sanità.

Per alcuni dei presenti, non essendoci ancora nulla di scritto e di determinato finale, c’è spazio per alzare i toni e far sentire le ragioni di una comunità che non è solo quella di Recanati, ma di Porto Recanati, Montelupone e Montefano, realtà con le quali fare quadrato e coinvolgere nella grande manifestazione di Ancona, al fine di tentare una revisione del progetto sanitario su Recanati penalizzante.

“Il sindaco non ha dichiarato ad un quotidiano che se chiude il pronto soccorso sarà rivoluzione?”, hanno gridato dal fondo della sala.

“Ed allora abbia il coraggio di uscire dalla ceresciolidipendenza e faccia come altri suoi colleghi che hanno tirato fuori gli attributi”, ha rincarato qualcuno.
Il dato comunque saliente è che per una manifestazione convocata solo con il tam tam del passa parola non si era da tempo mai vista tanta gente che la sala non è stata capace di contenere.

Dimostrazione che la popolazione è stufa di delegare e vedersi negare il diritto alla salute.

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