Di Antonio Baleani, capo gruppo lista Obiettivo Recanati

RECANATI - Mentre l’amministrazione comunale di concerto con la regione sta lavorando per il riconoscimento di Recanati Capitale della Cultura 2018, sempresede Astea insieme hanno anche deciso la grave chiusura del nostro ospedale nonché del Primo Punto di Intervento dove quindi, in caso di necessità, i potenziali turisti che verranno a Recanati potrebbero mettere a rischio la loro salute non avendo un adeguato servizio di assistenza sanitaria in caso di necessità impellenti.

Non è bastata la chiusura del nostro nosocomio, ora i nostri amministratori di maggioranza vogliono vendere Astea Energia, la società considerata cassaforte del gruppo che commercializza servizi di energia elettrica e gas che conta circa 65.000 clienti raccogliendo denaro fresco attraverso le bollette.

Per tutti i cittadini che sono i veri proprietari di Astea è pronto e infiocchettato il regalo di Natale: sono giunte notizie che nell’assemblea dei soci prevista per lunedì 11 p.v. i sindaci decideranno la vendita di Astea Energie per la quale, tra l’altro, sembrerebbe che non sia stata fatta una adeguata perizia giurata atta a stabilire il suo giusto valore ora compreso tra 23 e 40 milioni di euro. Il ricavato della vendita di Astea Energie in parte servirà per liquidare il socio privato GPO, il restante denaro per qualche piccolo investimento e il restante altro sarà girato ai Comuni soci per fare cassa ai soliti scopi elettorali.

Mentre il consiglio comunale di Osimo il giorno 7 si è occupato del problema con una lunga discussione durata fino alle ore 3 del mattino, la maggioranza recanatese invece ha ritenuto di decidere la vendita di Astea Energie in modo del tutto autonomo senza consultare il consiglio Comunale, dimostrando ancora una volta di agire senza la corretta democrazia, decidendo come padroni assoluti sui cittadini e sui loro rappresentanti.

Troppi segnali negativi emergono dalla guida politica della società che sta andando verso l’impoverimento; l’operazione di svendita di Astea Enegia, il destino molto incerto delle reti del gas per la prossima gara a livello europeo, la pesantissima questione delle morosità delle bollette, sono tutte operazioni che potrebbero essere considerate il preludio alla prossima programmata morte di Astea, copione già avvenuto per l’ospedale.

La vendita di Astea Energia considerata il gioiello di famiglia andrà ad incidere molto negativamente su tutto il personale, sia per la parte relativa al pacchetto di vendita (circa 10 persone) che per il restante della holding che sarà peso di una società fortemente indebolita.

Per i recanatesi si continua ad attuare la politica delle famose tre effe; feste, forca, e farina, ricordando similmente e curiosamente il Re Ferdinando II di Borbone; si vendono i servizi essenziali, ma la maggioranza non fa mancare feste e divertimenti con tanto di piste di ghiaccio che alla fine potrebbero però produrre anche seri scivoloni politici.