Di Armando Taddei, Lista Civica Recanati

RECANATI - Premesso che ne io ne nessuno a cui idealmente mi rivolgo trarrà vantaggio per quello che dirò ne avrà eventi negativi se quanto dirò rimarrà qui scritto e disatteso, ritengo comunque doveroso provare a disegnare il modello di società capace di affrontare con serenità il futuro prossimo recanatese.Taddei Armando4

Il bilancio della città di Recanati, come quello di tutti i comuni, non è florido, anzi è malmesso e ingessato da troppi anni di routine, la città di Recanati appena fuori le mura di cinta può essere scambiata per la periferia di una cittadina nord africana, la popolazione inizia a sentire il problema del lavoro, il commercio purtroppo langue, la viabilità è caotica e mancano i luoghi di aggregazione spontanea dove la cultura provi ad aumentare il livello di etica e solidarietà sociale.

Questo quadro impone una riflessione: come città di Recanati non potremo più permetterci alle elezioni comunali di dividerci tra destra e sinistra, non potremo più sopportare di eleggere persone che usano il potere donato per sistemare il proprio futuro o per gruppi di potere o partiti per avere un maggior numero di voti per la regione o per il parlamento come normale successivo atto. La guida della città deve andare a chi persegue gli interessi generali e ama Recanati e non le prebende o gli incarichi professionali.

Occorre quindi un governo di salvezza locale che sia trasversale e che non coltivi le ragioni di parte che in una amministrazione locale sono decisamente estranei. Anche oggi molti uomini di “destra” collaborano con grande soddisfazione con il Sindaco Fiordomo, a sua volta molto soddisfatto di questi, quindi troverei normale che le "teste pensanti” di un comune si incontrino e parlino e cerchino di produrre il bene di tutti senza dover essere duellanti per forza.

Importanti comparti come “servizi sociali”, “sanità”, “sicurezza” e “trasporti” non potranno più essere gestiti se non a livello sovracomunale, idealmente Recanati, Loreto e PortoRecanati sono i primi interlocutori per ottimizzare questi servizi, ma pensiamo anche a Montefano o Montelupone.

Questo sarà il primo passo necessario per chi conosce un minimo di bilancio locale, poi il decoro e i servizi, e infine il patto con gli imprenditori che non dovranno più sborsare denaro per gli spettacoli o lo sport o per le smanie del sindaco di turno ( a meno che non lo desiderino loro spontaneamente) ma sarà sufficiente utilizzare il denaro risparmiato per assumere un cittadino disoccupato. Dove c’è lavoro c’è una società più sicura coesa e unita, non timorosa di spendere e far girare l’economia. Dove c’è disoccupazione c’è miseria e disperazione, la società si disunisce ed è il principio della fine, per tutti, anche per chi si ritiene non coinvolto.

Nessuno certo ha la bacchetta magica, ma iniziare a ragionare umilmente su questi temi potrebbe risultare rivoluzionario, chiunque avrà la voglia di parlare di queste cose, non dovrà sentirsi necessariamente un eroe, e sicuramente la sua coscienza ne trarrà giovamento.

L’invito è esplicito ed aperto a tutti, unici autoesclusi spero saranno, quelli abituati a vivere di prebende, gli ipocriti e quelli che "capisco tutto io”che in un contesto come quello immaginato non avrebbero futuro. La mia presenza non è necessaria, nel senso che non importa chi porterà avanti il progetto che non ha nessuna paternità, l’importante è che si realizzi.

Quindi, la premessa è parte integrante dell’invito,ma proprio per questo chi ha a cuore le sorti di Recanati e non solo è invitato a riflettere sul da farsi, superando simpatie e antipatie, rancori e torti, il traguardo finale che è il vivere meglio tutti in prosperità e serenità è l’obiettivo da raggiungere .

Con animo tranquillo aspettiamo gli eventi, qualunque essi saranno.