Di Elisa Cingolani, presidente Moica
La Giornata internazionale contro la violenza alle donne ci impegna a riflettere sulle tante donne che hanno subito e subiscono tutt'oggi violenza.
Come Movimento Italiano Casalinghe, in particolare, continueremo ad assicurare il nostro impegno, assieme ad altre associazioni, affinchè questo fenomeno abbia maggiore attenzione e le leggi siano adeguate a fatti e situazioni così rilevanti. Se scorriamo, infatti, i titoli dei giornali, non c'è giorno che una donna, per un motivo o per un altro, non abbia subito violenza tra le mura domestiche, per la strada o nel luogo di lavoro.
Il MO.I.CA. anche in questa importante giornata, non dimentica una categoria di donne che per molti anni ha subito le gravi conseguenze di oblii e sottovalutazioni: donne casalinghe, manager della casa e della famiglia, mai sono state considerate dalla nostra società, spesso discriminate ed emarginate ad un non-ruolo. Fino a poco tempo fa, infatti, le donne casalinghe venivano abitualmente definite nelle indagini statistiche come "popolazione non attiva", a loro non spettava alcun diritto; nessuna legislazione si pronunciava in merito, nessuna voce rilevante si levava per offrire loro garanzie, tutela e aiuti; anche questa, certamente, è una forma di violenza!
Oggi, fortunatamente, il quadro registra alcuni significativi cambiamenti; è vigente una legge sugli infortuni domestici che, sebbene incompleta, costituisce un qualificante passo avanti nel riconoscimento dei diritti femminili nella legislazione italiana; un'altra normativa prevede un trattamento pensionistico per le casalinghe e in seno all'INPS è attivo un "Fondo pensioni lavoro familiare" che, anche se da perfezionare, rappresenta un riconoscimento (magari tardivo) del lavoro che le donne svolgono in qualità di responsabili dell' "azienda famiglia": a loro tocca la gestione e l'organizzazione della casa, il bilancio familiare, l'educazione dei figli, i rapporti parentali e d'amicizia, le cure per gli anziani e per gli ammalati.
Il MO.I.CA. si batte da tempo per far emergere l'importanza culturale e sociale della condizione della donna che lavora senza retribuzione alcuna in conseguenza delle proprie responsabilità familiari, con alto valore economico e sociale.
Ed è alle violenze, ad ogni forma di violenza che il Movimento Italiano Casalinghe dedica il proprio impegno per un futuro migliore delle donne.