PORTO RECANATI -  La città ricorda Attilio Valentini (Porto Recanati, 5 luglio 1859 – Buenos Aires, 5 ottobre 1892) che è stato un giornalista e editorialista.patria

Nacque a Porto Recanati, fece gli studi primari fra Recanati e Macerata e si laureò in Legge a Macerata nel 1883. Successivamente fu editorialista dell'Italia di Milano, per il quale fu reporter durante l'epidemia di colera che scoppiò a La Spezia; quindi collaborò al Messaggero di Roma.
Acceso progressista, sostenne sempre le rivendicazioni operaie e l'emancipazione femminile, fin dalle pagine de La Provincia di Mantova, di cui fu direttore dal 1887.
Ingegno di stampo anticlericale e seguace, nonché corrispondente, di Filippo Turati, nel 1888 diede vita a Cremona al Democratico e nel 1889 diresse l'Epoca di Genova.
Guardando con passione alle ingiustizie sociali e alle lotte del popolo, pure riusciva a conciliare queste idee di "sinistra" con considerazioni sociali moderate, riconoscendo infatti nella figura degli imprenditori un ruolo trainante per la società.
Dopo soli quattro mesi passati alla direzione del giornale genovese, amareggiato dal governo Crispi e dalla sua politica ambivalente, emigrò in Argentina, dove diresse La Patria degli Italiani e dove morì, a soli 33 anni, per le ferite riportate in
un duello per difendere l'onore di un tenente italiano.

Con una cerimonia ufficiale sabato 2 febbraio avrà luogo la donazione della ghirlanda commemorativa di Attilio Valentini nella sala del consiglio comunale.

La ghirlanda ha 120 anni di vita. Venne offerta nel 1892 dai nostri emigrati residenti a Rosario, provincia di Santa Fé, in memoria e ricordo dell’illustre e famoso giornalista, ucciso in un duello alla pistola. Essa attraversò l’oceano sulla bara di Valentini e poi venne messa sul cippo funebre dello stesso Attilio nel cimitero di Porto Recanati. Il tempo l’ha logorata in modo tale che, se non si fosse intervenuti, sarebbe diventata irrecuperabile nel volgere di qualche mese.

Per fortuna la ghirlanda è stata restaurata, grazie all’impegno della famiglia Valentini, e il suo ritorno a casa segna un momento alto nel rispetto della memoria della storia portolotta.

 

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