PORTO RECANATI – Una vicenda che nessuno avrebbe mai immaginato sta per finire nelle aule del Tribunale di Macerata dopo la conclusione delle indagini da parte del procuratore Belli:  due agenti di polizia che si sono azzuffati tra loro all’interno dei locali del distaccamento della Polstrada. Ancora contorte le motivazioni che avrebbero innescato il litigio.poldist

Sotto i riflettori della Procura Adriano Capponi, di Numana, comandante del distaccamento di polizia stradale di Porto Recanati, tutelato dall’avv. Bora, e il sovrintendente Francesco Battaglini, di Recanati, assistito dall’avv. Monti.

I due hanno ingenerato una vera e propria colluttazione con alla fine uno scambio reciproco di denunce.

Addirittura il Battaglini chiamò i carabinieri dichiarando in stato di arresto il suo comandante. Capponi accusa il Battaglini di essersi fiondato nel suo ufficio cercando una donna.

Secondo gli atti della Procura, tra i due si sarebbe innescato un vero e proprio corpo a corpo al cui termine il comandante Capponi avrebbe procurato al sovrintendente Battaglini lesioni personali giudicate guaribili in 20 giorni causandogli un’incapacità di attendere alle normali occupazioni per un tempo inferiore a 40 giorni. Contro Capponi anche l’accusa di aver minacciato il sovrintendente e di lesioni.
Sull’altro versante però il sovrintendente Battaglini è chiamato a rispondere di avere impedito al comandante, con violenza, di uscire dai locali dell’ufficio in attesa dell’arrivo dei carabinieri che lui aveva chiamato. Non manca un referto medico pure per Capponi che ha accusato lesioni al termine dello scontro con il subalterno guaribili in 5 giorni. L’accusa per Battaglini è di violenza privata e lesioni.

I fatti risalgono al maggio dello scorso anno. I due agenti respingono ogni addebito.