Nota del M5S

PORTO RECANATI - In riferimento agli incidenti di balneazione che hanno caratterizzato l'agosto portorecanatese, al modo in cui sono stati gestiti, al danno di immagine per la reputazione turistica della città, rivolgiamo al sindaco alcune domande per essere rassicurati sulla diversità virtuosa della nuova amministrazione comunale.divieto

L'incidente: 4 agosto. Arpam esegue prelievi vicino alle foci dei fiumi, da cui risultano valori sopra la norma relativamente agli enterococchi intestinali e agli escherichia coli. 8 agosto. Il comune emette una prima ordinanza di divieto di balneazione per i tre punti inquinati. L'ordinanza viene comunicata solo in una pagina del sito web del comune, non in home page. 9 agosto. Revoca parziale del divieto, comunicata in home page. 13 agosto. Revoca totale del divieto, questa volta comunicata in home page del sito. 14 agosto. Astea rileva anomalie nel sistema fognario. I tecnici Arpam fanno nuovi prelievi, e su consiglio del dr Leoni invitano l'amministrazione ad emettere un'ordinanza preventiva di divieto di balneazione. Paccamiccio invece blocca tutto in attesa dei risultati dei prelievi. Questo divieto dovrebbe fare riferimento a quello dell'8, trattandosi di inquinamento dello stesso tipo. Dal che si deduce che la revoca del 9 è stata quanto meno incauta. 16 agosto. Con pochissimi cartelli piccoli, poco visibili e collocati in modo poco strategico, si comunica il divieto di balneazione ma la maggior parte dei bagnanti non è raggiunta dall'informazione.

La comunicazione: c'è stato un certo squilibrio fra la comunicazione dei divieti e delle revoche degli stessi, nel timore che si generasse allarmismo. Ci si è mossi soltanto dopo che notizie e commenti sono apparsi sui media locali. Vorremmo perciò una risposta alle domande che seguono, non per polemica, ma per essere rassicurati sulla politica della città e del territorio e sui criteri di gestione della crisi. Perché la notizia dei divieti è stata data in sordina rispetto alla notizia dei divieti revocati? Quanto è credibile una revoca emessa il giorno dopo del divieto, senza che ci siano stati sostanziali interventi di bonifica e depurazione? L'amministrazione comunale ritiene più importante l'interesse dei gestori degli impianti balneari, o la salute di cittadini residenti e ospiti? In base a quale criterio la notizia del divieto del 14 è stata data ben 24 ore dopo? In base a quale criterio sono stati fatti cartelli di dimensioni ridottissime, posti sui marciapiedi e sui pali della luce e non in spiaggia? Perché è stata fatta una sola segnalazione acustica di pochi minuti solo per il centro storico e non per il lungomare?

L'immagine: l’impatto mediatico locale della grande chiazza di liquame maleodorante uscita dallo scarico della Fiumarella, e la psicosi del ricovero in ospedale di bambini e anziani colpiti da diarrea, uniti all'erosione delle spiagge, che in alcuni punti sono pressoché scomparse, e al brutto tempo che ha cancellato l'estate, hanno svuotato i balneari che si avviano a concludere una stagione a scartamento ridotto. L'immagine di meta turistica di Porto Recanati è fortemente compromessa da questi episodi, che suggellano un periodo di sviluppo abnorme, tutto all'insegna della speculazione edilizia e non della qualità, dove la tradizionale cittadina adriatica “fiorita” è stata stretta nella morsa di cemento di una brutta periferia con cantieri falliti e appartamenti invenduti.

E' il risultato di aver pensato a porti, aeroporti, albergoni, condomini, villette a schiera, quartieri dormitorio, trascurando quei particolari che rendono un posto piacevole ed attraente: strade curate, fontanelle funzionanti, giardini puliti, piazzette e percorsi pedonali, fogne funzionanti.

Poiché confidiamo nella nuova politica che ha cambiato verso rispetto all'amministrazione precedente, chiediamo ancora: l'anomalia fognaria causante i versamenti e' stata risolta? da chi e quando? come facciamo ad avere notizie tecniche attendibili?

Quali politiche di risanamento e sviluppo si intende fare per recuperare a Porto Recanati l'immagine di graziosa meta balneare che da sempre la caratterizza, e per marcare la differenza rispetto al passato?

In spirito di collaborazione mettiamo a disposizione i nostri studi e i nostri esperti per ottenere la certificazione EMAS, in un piano di risanamento di respiro più ampio per non dover affrontare sempre le emergenze in modo più o meno maldestro.