PORTO RECANATI - L’assessore regionale Paola Giorgi ha deciso di aderire alla compagna “Il selfie brutto” per sensibilizzare il pubblico di Facebook contro la violenza sulle donne, mossa da una giovane di Porto Recanati, che prevede di postare i propri scatti truccate con l’ombretto come fossero segni di ecchimosi per le botte.

“Una denuncia forte per contrastare un fenomeno che purtroppo riguarda tutti, anche nelle Marche è spesso nascosto e silenzioso ma presente e diffuso”, ha commentato l’assessore pubblicando il proprio selfie.foto 1

“La violenza contro le donne è una questione culturale e quindi quotidiana, va combattuta con tutte le armi. La Regione è in prima linea –rileva la Giorgi-. Per contrastare la violenza sulle donne, realtà sempre più drammatica e devastante, la Regione continua ad attivare ogni tipo di azione necessaria a garantire un servizio adeguato ad affrontare una problematica emergente e prioritaria”.

Così l’assessore ai Diritti e Pari opportunità, Paola Giorgi, nel dare notizia dell’atto approvato dalla Giunta, nel corso della seduta odierna, che definisce criteri e modalità per la concessione dei contributi ai Centri Antiviolenza e alle Case di Accoglienza per il 2014. In attuazione della legge 32/2008, si mira a potenziare i cinque Centri antiviolenza, le due case di accoglienza e la casa di emergenza, la nascita di due nuove strutture, con il coinvolgimento ampio e diretto degli Enti Locali, degli ambiti sociali, del privato convenzionato e dell'associazionismo qualificato.

“Purtroppo siamo ancora in attesa dello sblocco delle risorse integrative statali previste dalla legge 119/2013 che ho sollecitato anche nella lettera inviata lo scorso giugno al Presidente del Consiglio Renzi e ai parlamentari marchigiani. Non vorrei che questo argomento fosse relegato nell’agenda dei destinatari solo nelle date canoniche: chi è in prima linea contro la violenza di genere, lo è quotidianamente. La Regione quindi si è mossa con risorse proprie che ammontano a 97 mila euro, di cui 70.000 ai centri antiviolenza, dove il numero dei contatti nel 2013 è aumentato del 30 per cento, e 27.519 destinati alle case di accoglienza. Per incrementare l’impatto territoriale del servizio – aggiunge Giorgi - verrà emanato un avviso pubblico curato dalla struttura regionale per la presentazione di progetti da parte di enti locali associati che possano compartecipare alla gestione dei cinque centri insieme a soggetti qualificati del privato sociale, valorizzando la preziosa esperienza che le strutture hanno acquisito negli anni; voglio ricordare la professionalità e l’impegno con cui i nostri operatori conducono un lavoro delicato perché ha a che fare con l’animo umano”.