PORTO RECANATI - La giunta Montali, che non ha inteso ragioni nella vicenda Burchio a fronte del rischio di un mega risarcimento da parte della Coneroblu, si spaventa invece per la altrettanto minacciata richiesta di indennizzo di una impresa locale, la SGM e torna sui suoi passi annullando una propria delibera con la quale annullava una delibera assunta dalla precedente giunta Ubaldi.

Un po’ di cronistoria tanto per far capire al lettore.

Con atto della Giunta Municipale n. 56 del 24.04.2014, veniva adottata la variante al Piano per l'Edilizia Economica e Popolare in località Montarice. Detta variante prevedeva, oltre ad alcune sistemazioni minori inerenti la realizzazione dei fabbricati e delle opere di urbanizzazione, anche la suddivisione di un lotto in due sub lotti, delocalizzandone uno rispetto alla posizione inziale ed occupando un’ areaoggi destinata a standard, da cedere al privato da parte del Comune. Nella porzioneappartenente al lotto originario, il privato si impegnava con l’istanza di variante a realizzare un parcheggio pubblico da cedere al Comune. Questo con la giunta Ubaldi.

Con propria delibera 25.09.2014 la giunta Montali stabiliva di non approvare la variante urbanistica di cui alla DGM n. 56 del 24.04.2014 ”principalmente per il fatto che tale variante non potrebbe consentire agli altri proprietari dei lotti, di poter usufruire di una tale opportunità, ne tanto meno questa possibilità sarebbe potuta essere stata valutata da chi ha già edificato”.

A quel punto la SGM non è stata con le mani in mano, anzi si è mossa senza indugio e sembra a volte senza neanche ottenere inizialmente istanza tanto da paventare un’azione legale contro il comune per far valere le sue ragioni e anche un risarcimento. Poi a Palazzo Volpini qualcosa deve avere indotto ad un atteggiamento più prudenziale dopo che l’impresa ha inviato una nota ai primi del mese.

In questi giorni nella giunta Montali, sarà l’aria natalizia che rende tutti più buoni o forse perché nell’amministrazione si è insinuato un meccanismo per il quale forse è il caso di non esporre il comune ancora di più ad azioni legali, la delibera che annullava la delibera, è stata a sua volta annullata.

E se tutta questa vicenda non può essere che riassunta in una sola parola, questa è, a scelta,  pasticcio o pastrocchio. Oltre che un certo pressapochismo amministrativo ....edilizia

E nel nuovo atto si legge che “richiamata la deliberazione della Giunta Comunale n. 150 del 25.09.2014 con cui si stabiliva di adottare, ai sensi dell'art. 30 della L.R. 34/92 la variante al piano di lottizzazione PEEP 3 località Montarice, che riproponeva a seguito, della non approvazione disposta con deliberazione della G.M. n. 149/2014, la parte di tale variante consistente esclusivamente in alcune sistemazioni minori, inerenti la realizzazione dei fabbricati e delle opere di urbanizzazione; vista la nota in data 03.12.2014 acquisita al protocollo del Comune con il n. 29789 con cui l’amministratore unico della ditta S.G.M. Costruzioni s.r.l. in riferimento alla propria istanza di variante prot. n. 2656 del 3.2.2014 si impegna anche a dare inizio ai lavori entro sei mesi e ad ultimarli entro due anni dalla data del titolo abilitativo che si impegna a chiedere senza indugio una volta perfezionato l’iter della variante ed acquisita l’area oggetto di nuova edificazione. Rilevato che la motivazione per cui l’Ente è giunto alla non approvazione della variante fondava prevalentemente sulla preoccupazione di non assicurare parità di opportunità soprattutto ai lotti ancora non edificati, circostanza questa che avrebbe pregiudicato il completamento degli interventi e la funzionalità complessiva del piano; considerato che la variante adottata con delibera G.M. n. 56 del 24.04.2014 non comporta aumenti di volumetrie e che soddisfa ampiamente gli standard pubblici previsti dal Piano che si tratta quindi di una variante non sostanziale, prevista dall'art. 8 Legge 18 aprile 1962 n. 167 (come modificato con Legge 865/1971), che non incide sul dimensionamento globale del Piano e non comporta modifiche al perimetro, agli indici di fabbricabilità ed alle dotazioni di spazi pubblici o di uso pubblico. Che siamo in presenza di una variante per la quale la norma citata prevede una procedura di approvazione semplificata e che l’obiettivo è appunto quello generale di portare a compimento un Piano di rilevante interesse pubblico che non comporta lesione dei diritti dei terzi nè pregiudizio degli interessi di altri assegnatari, che potranno a loro volta presentare richieste di varianti minori supportate dalla stessa motivazione”.

Che dire! Che forza la SGM da spaventare il comune! La Coneroblu si rivolgerà alla SGM per sapere ... come ha fatto e ripetere lo stesso per il Burchio? E la Ubaldi starà zitta su questa storia della sua delibera annullata poi riassunta a legittima?