PORTO RECANATI - “Tanta confusione, su una tematica così emergente, come la difesa della costa, non aiuta certo i balneari a risolvere i problemi, anzi! È opportuno ristabilire un po’ di corretta informazione, iniziando dalla variante al Piano della costa”.

L’assessore alla Difesa della Costa, Paola Giorgi (nella foto durante un incontro con gli operatori di Porto Recanati), interviene per puntualizzare l’operato della Regione, anche a seguito delle polemiche che la questione, periodicamente, solleva sulla stampa.giorgibagnini

“Il Piano della costa, dopo l’approvazione definitiva, da parte della Giunta regionale (avvenuta il 17 novembre scorso) - spiega l’assessore - è stato subito trasmesso alla IV Commissione consiliare competente che non si è ancora riunita, nonostante fosse accompagnato da una lettera che ne ribadiva l’urgenza dell’approvazione e la necessità di non perdere tempo prezioso per dare risposte sollecite all’emergenze in corso. Ricordo che la variante riguarda sette interventi del tratto costiero regionale (che presentano elevatissimo grado di rischio, per le infrastrutture pubbliche e la pubblica incolumità), individuati in base a criteri e studi puntuali.

Gran parte di questi interventi (per esempio quello su Porto Recanati, località martoriata negli ultimi tempi, per la quale molte parole sono state spese, ma che rischia, con uno slittamento dell’approvazione della variante, di vedere vanificate soluzioni che, oggi, grazie alla variante stessa, potrebbero essere applicate) incidono su tratti costieri di cui è condivisa la difesa con RFI, che deve tutelare l’infrastruttura ferroviaria, anche attraverso la disponibilità a un cofinanziamento delle opere stesse, elemento assolutamente non secondario considerata la scarsezza di risorse.

Anche se, è opportuno ricordare, la Regione Marche ha inserito nel proprio POR FESR 2014/2020 (Fondi strutturali europei) la possibilità di finanziare interventi di difesa della costa: siamo in attesa di avere, dalla Commissione europea, la convalida finale dell’atto per poter mettere a disposizione le risorse che saranno attivate con compartecipazione pubblica o privata (ferrovie appunto). La buona notizia in merito è che il nostro POR FESR sarà tra i primi, tra tutte le Regioni italiane, che verranno approvati, così come valutato dalla Commissione europea stessa”. 

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