PORTO RECANATI -Martedì presentato il ricorso al TAR da parte della Conero Blu contro l’’annullamento degli atti da parte del comune relativamente alla variante del Burchio. A Palazzo Volpini la notifica del ricorso è arrivata giovedì.

Da subito dopo la bocciatura da parte della giunta Montali della variante (procedimenti avviati durante l’amministrazione Ubaldi) era calato un silenzio che aveva fatto pensare ad una rinuncia, che sarebbe stata clamorosa, da parte della Conero Blu a far valere quei diritti acquisiti che a suon di pareri legali aveva sempre accampato. 20141002 burchio

Dai vertici della Conero Blu si fa sapere invece che gli avvocati della società hanno lavorato in silenzio e preparato gli atti da produrre ai giudici amministrativi.

In ballo una mancata concessione sulla collina del Burchio dove la società interessata all’operazione avrebbe realizzato un complesso turistico alberghiero e una serie di servizi, di livello internazionale.

Un investimento per almeno 60 milioni di euro con ricadute sul piano occupazionale (maestranze) e successivamente di gestione (personale alberghiero).

A fianco della Conero Blu ci sono poi tutta una serie di privati che a loro volta hanno ricorso al TAR in quanto, avendo ceduto i diritti edificatori alla società, hanno accusato un mancato guadagno.

C’è poi in piedi la questione del marciapiede che sulla base di un accordo procedimentale con la giunta Ubaldi è stati realizzato dal Burchio sino all’abitato di Porto Recanati sul versante di Montarice. Un’opera da 480.0000 euro che in un modo o l’altro andrà risarcita e di questi tempi di smagrite casse per i comuni, basta già questa cifra a mettere in ambasce qualsiasi amministrazione.

Di fronte ad una azione risarcitoria (si parla di 62 milioni di euro) a carico del comune, rischio paventato anche da due esperti consultati dal PD (e da qui la “spaccatura” nel PD e del PD con la maggioranza sul Burchio, con parte dei democrat che invitavano alla prudenza), la giunta Montali ha tirato diritta come un treno non cercando alcuna soluzione che non esponesse l’amministrazione.

Anche una buona parte di opinione pubblica si è schierata contro il Burchio anche se la sensazione in città è che siano più i favorevoli che i contrari ad una operazione che avrebbe ridato impulso all’economia cittadina.

Dicendo no al Burchio l’amministrazione Montali ha voluto tracciare una linea guida per il futuro sulla preservazione del territorio, ma lo ha fatto cassando in forma ad alto rischio atti precedentemente assunti.

Ora la parola passa al TAR. Chi ipotizza una “ritirata” della Conero Blu per un “riposizionamento” altrove del progetto è stato sconfessato. D’altronde la Conero Blu sin dal giorno dopo la bocciatura da parte del comune aveva escluso ogni trasferimento, confermando che quel progetto era esclusivamente mirato su Porto Recanati .

L’apertura del procedimento di fronte al TAR è solo di un primo passaggio, ma già dai cui esiti si può intravedere il futuro di Porto Recanati.