Di Rosalba Ubaldi, capo gruppo Grande Futuro

PORTO RECANATI - Tanto tuonò che piovve.  La Giunta Comunale ha deciso per il recesso unilaterale per colpa con la Dicearco.  

Io non conosco altro che quanto reso pubblico o dichiarato, né se come si sostiene nella delibera tutti i rilievi presentati dalla Dicearco fossero strumentali e non veritieri.

Né so cosa intenderà fare la stessa ditta a seguito della delibera assunta da Comune.

So solo che ancora una volta si è persa l'occasione per perseguire l'unica soluzione di buon senso che avrebbe potuto consentire di procedere velocemente nella direzione auspicata per la realizzazione dell'intervento.

Ma per fare questo era necessario trovare la forma per un recesso concordato tra le parti. E questo lo può ottenere solo il sindaco con incontri volti a effettuare un intervento attesissimo nel minor tempo possibile e contemporaneamente un intervento più adeguato dal punto di vista tecnico alla difesa di quel tratto di litorale ora che si può disporre di un Piano di Difesa della costa variato. 

Ma ancora una volta si è scelto il muro contro muro.  Era sbagliato il progetto, è cambiato lo stato dei luoghi, la ditta non fornisce quanto doveva? 10426661 708682442511658 4315983157687477776 n

Se ci si parlava magari si riusciva a farla recedere dall'impegno e si sarebbe potuto procedere con un nuovo bando sulla base, magari, di un progetto  adeguato al nuovo Piano della Costa. Tutto sarebbe stato più semplice.  Ma si è scelta la soluzione più ardita basandosi sulla richiesta del Commissario Spacca. 

Leggendo quella lettera, non si chiede di recedere da un contratto, ma di realizzare l'intervento.

Il Commissario non detta le linee di comportamento. Sollecita la soluzione di una stasi.

La Giunta si è avvalsa di un parere legale per conoscere il modo migliore di procedere? Sono state valutate adeguatamente tutte le controdeduzioni pervenute dalla Dicearco ?

Io non sono in possesso di altre informazioni anche perché in Comune c'è un clima di omertà preoccupante. Nessuno parla.

Se si chiedono documenti viene risposto che sono coperti da "segreto istruttorio" (vedi ricorso Burchio), i funzionari hanno le bocche tappate.

Si disconoscono i diritti dei consiglieri che sia pure con il dovere della riservatezza hanno diritto di accesso a tutto meno che agli atti che riguardano aspetti penali e non mi pare che io abbia mai chiesto questo tipo di documentazione.

Preoccupante davvero poi la sostituzione dei responsabili di settori ad opera del segretario comunale come dichiarato nella delibera n. 10/2015.

Ma  lo spirito e soprattutto il dettato della Bassanini qualcuno lo conosce? 

E' la seconda volta che - per provvedimenti importanti - la segretaria firma al posto dei responsabili. Non è che  per caso  si voglia far sottoscrivere ai responsabili quello che la parte politica decide anche quando, con motivazioni tecniche questo non sarebbe possibile? Sarebbe gravissimo ma il caso Burchio lo confermerebbe. E due casi sono quasi una prova.