Nota del comune

PORTO RECANATI - Con riferimento alla vicenda della Variante urbanistica del Burchio, l'Amministrazione rende noto che all'esito dell'udienza tenutasi in data 19 febbraio, il TAR Marche ha riunito al merito le istanze cautelari presentate dai ricorrenti, fissando l'udienza del 2 luglio 2015 per la decisione definitiva: in pratica, le istanze cautelari proposte dai ricorrenti, volte ad ottenere dal TAR  un provvedimento che ordinasse al Comune il riesame dei propri atti, non sono state accolte.fascia tricolore

Alla luce di questo primo passaggio processuale, questa Amministrazione rimane pienamente convinta della legittimità dei propri atti di riesame di una vicenda procedimentale costellata da sin troppe “anomalie”, l'ultima delle quali emersa da una visura effettuata presso i pubblici registri immobiliari, dalla quale è risultato che la società Coneroblu srl, già diversi mesi prima di presentare l'istanza di variante al Comune (e quindi molto tempo prima di firmare l'accordo procedimentale), aveva già disposto dei diritti edificatori che sarebbero dovuti sorgere dall'approvazione della variante ed aveva già acquistato le aree oggetto della compensazione urbanistica prevista dalla variante. Al di là della difficoltà di comprendere le ragioni per le quali la società ha ritenuto di fare investimenti così importanti prima ancora di sapere cosa pensasse della vicenda il Consiglio comunale, è certo che tutte le spese sostenute dalla società non potranno oggi essere presentate come un danno provocato dalle scelte della nuova Amministrazione.

Per quanto riguarda le ragioni della non approvazione della variante, presentate superficialmente in questi giorni come “un no ideologico al Burchio”, vogliamo soltanto ricordare ciò che affermava la Soprintendenza per i Beni Culturali e Paesaggistici nel marzo del 2014 in merito al progetto di variante: << In conclusione si ritiene che la proposta di interpretazione e di trasposizione attiva delle norme di tutela dei differenti strumenti urbanistici sopraelencati, applicabili all'area del comparto, tenda a svilire e rendere inefficace una politica di tutela paesaggistica coerente e condivisa ai vari livelli di pianificazione.>> La compensazione urbanistica proposta non appare coerente con le finalità perseguite dalla legge di riferimento.>> << Tutto ciò valutato, si ritiene non idonea la localizzazione degli interventi proposta in oggetto. Considerato che nel territorio comunale sono rintracciabili numerose aree con previsioni edificatorie già approvate o realizzate, che risultano attualmente inutilizzate, si consiglia di valutare l'opportunità e la fattibilità, al fine di reperire zone a destinazione ricettivo turistica, di sottoporre queste aree a variante urbanistica, anche al fine di garantire al meglio “la riduzione del consumo di nuovo territorio, evitando l'occupazione di suoli  ad alto valore agricolo o naturalistico, privilegiando il risamento e recupero di aree degradate e la sostituzione dei tessuti esistenti ovvero la loro riorganizzazione e riqualificazione” (art. 5 della L.R. 14/2008 – Norme per l'edilizia sostenibile) richiamata negli elaborati >>. Ci auguriamo che non si dica ora che anche la Soprintendenza esprimesse pareri ideologici sul progetto.