PORTO RECANATI - Nasce la “nuova” Protezione Civile ma in 16 su 38 già si chiamano fuori e il disegno del sindaco Montali di creare un unico grande gruppo comunale capace di rispondere alle esigenze locali di emergenza, si arena all’assemblea costitutiva di questa sera quando a Palazzo Volpini si è eletto il nuovo coordinatore tecnico, Pasquale Telera (foto a lato, rimarrà in carica due anni), ma non si è affatto firmata alcuna pace tra le due anime del volontariato operanti in città. Anzi si è aperto un solco ancor più netto tra il sindaco e un nutrito gruppo di volontari (12) che avevano già manifestato il loro disagio con un documento inoltrato agli organismi sovra comunali della Protezione Civile.telera2

E’ notorio che fra il Gruppo Comunale di Protezione Civile guidato fino al 16/12/2014 da Marino Camilletti, e l’associazione privata “New Social Group” presieduta da Pasquale Telera (che però ora dovrà lasciare la guida del sodalizio privato) non è mai corso buon sangue.

La riunione, presente il sindaco Montali e l’assessore alla protezione civile, Dezi, ha visto dapprima un vivacissimo scambio tra gli amministratori e i volontari del “disciolto” gruppo comunale.

Alla fine questo gruppo che per anni è stato la base della Protezione Civile Comunale ha abbandonato la riunione, non votando il nuovo coordinatore, e riunitosi subito, ha redatto, insieme ad altri cittadini che per la prima volta avevano fatto domanda di aderire alla Protezione Civile, un proprio verbale ed un esposto (nella foto sotto la stesura) da inoltrare agli organismi regionali, tesi ad invalidare tutta l’assemblea ed anche atti precedentemente assunti dal sindaco.

Camilletti all’inizio infatti aveva contestato, per mancanza di presupposti, l’atto del sindaco del 16/12 che congelava di fatto le attività del Gruppo Comunale con tanto di suo “dimissionamento” dal ruolo di coordinatore tecnico che il 26 settembre invece gli era stato riconfermato.IMG 20150225 195501

Contestata anche la convocazione di stasera, lettera partita il 24, appena poche ore prima della riunione.

Una riunione che ha toccato anche argomenti delicatissimi quali ordinanze di rinvio a giudizio o sentenze penali nei confronti di soggetti che hanno fatto domanda di adesione. Alcune di queste figure si sono viste respingere la domanda di adesione in origine, per altre invece si è soprasseduto ed ora fanno parte dell’organico.

Perché, è stato contestato, due pesi e due misure? E di che livello sono gli atti d’accusa oggetto di rinvio a giudizio o che reati erano stati contestati a chi ha avuto una sentenza? Quesiti senza risposta che invece per l’opinione pubblica hanno una valenza.

Il sindaco si è trincerato su questo argomento dietro il “garantismo” fino a condanna definitiva che però non ha trovato affatto il gradimento di un bel numero di associati.

Per il primo cittadino è sufficiente da parte del volontario un’autocertificazione di non aver subito condanne penali e di non avere in corso procedimenti penali.

Per i 16 che hanno abbandonato la seduta è stato rilevato che i codici comportamentali che disciplinano i volontari sono però ben più vincolanti.

Richiamandosi alle normative, da parte dei ricorrenti sarà chiesto anche di verificare l’eventuale falso in atto pubblico.

In merito sono state contestate almeno quattro posizioni ma il sindaco è andato avanti richiamandosi ad un eventuale giudizio definitivo per eventualmente rimuovere il soggetto che si trovi nella posizione di incompatibilità.

Alla fine di questa serata Porto Recanati si trova con un nuovo gruppo comunale di Protezione Civile già dimezzato e una serie di ricorsi in cammino verso la Regione Marche.

“La Montali ha pagato un dazio elettorale con questa operazione”, il commento dell’ex sindaco Rosalba Ubaldi che ha partecipato alla riunione in quanto tra i nuovi volontari.