PORTO RECANATI - La Montali vuole andare avanti nella sua esperienza amministrativa. Questo pare di intendere da quanto emerge dai summit notturni a Palazzo Volpini (chi paga la luce?) che però ancora non hanno portato ad una definizione prima dei rapporti, tutt’altro che idilliaci nonostante all’esterno si voglia rappresentare il contrario, poi degli equilibri, altrimenti oggi saremmo a scrivere che la giunta ha fatto … la giunta ha disposto … la giunta ha incontrato, magari i bagnini che sono disperatissimi al pari della cittadinanza.Palestrini 1

Per tentare di portare alla fine il mandato elettorale, la Montali gioca la carta dell’assessore esterno (c’è un precedente, ma non per “caos e risse politiche” con la giunta Fabbracci che indicò assessore la Leonardi).

In pole position SEL con Alessandro Palestrini. SEL fatta fuori dal consiglio dai più abili meccanismi matematici della doppia preferenza applicati dagli “alleati” nella coalizione, per mesi era stata indicata come assegnataria della presidenza della farmacia come indennizzo elettorale, poi tutto si era fermato e per mesi della farmacia non si era più parlato. Quando se n’è parlato (Agostinacchio presidente, Palestrini commissario) è successo il finimondo.

Mentre Agostinacchio è stato fatto fuori da giochi e giochetti interni alla “maggioranza”, Palestrini torna in auge e “promosso” quasi assessore. Potrebbe ricevere le deleghe che ha in questo momento in carico la Montali ma non quelle del dimissionario Fiaschetti che potrebbero essere spalmate sui vari consiglieri, non escluso lo stesso Fiaschetti

I “dimissionari” Dezi e Canaletti si sono ripresi le loro deleghe ma non è detto che la Montali non proceda ad una ridistribuzione che UPP gradirebbe molto.

UPP che ha ora in mano il pallino del gioco e il potere di mandare a casa il sindaco se riterrà che per il bene di Porto Recanati questo balletto non debba più andare avanti visto che vertice dopo vertice non si è ricomposto un bel nulla mentre fuori di Palazzo Volpini i problemi irrisolti si sommano uno dietro l’altro.

Il bollettino di guerra giornaliero annota: PD che abbandona la maggioranza; il PSI che toglie la fiducia alla Montali (ma Canaletti di “osservanza” socialista rimane al suo posto …) e il segretario socialista Giovanni Pierini “cacciato” da un vertice; Paese Vero di Gaetano Agostinacchio (l’altra metà del cielo socialista) lascia la Montali ma Canaletti, rappresentante in consiglio di questo movimento, non si dimette; Dezi sfiduciato a sua volta dal PD che non lo riconosce più come suo rappresentante rimane senza partito; Alternativa Civica (Fiaschetti) che vuole le mani libere in consiglio; UPP su posizioni estremamente critiche (e con due pesanti comunicati sui quali non può più fare finta di niente.