PORTO RECANATI - Nel tardo pomeriggio il M5S incontra il commissario Prefettizio, cui aveva inoltrato specifica richiesta, sulla questione Burchio (nella foto la zona della chiesa e della scuola che saranno secondo il progeto recuperate). I pentastellati vogliono far sentore la loro voce in questi giorni in cui il dott. Passerotti dovrà prendere una decisione, in pratica entro il 12 settembre essendo stata notificata oggi la sentenza al comune che prevede 45 giorni per ottemperare al deliberato che prevede la riapertura del procedimento di emanazione della variante per hotel e resort a 5 stelle sulla collina di Montarice.

Si preannunciano 45 giorni assai complessi per il dott. Passerotti che comunque ha gestito nei vari comuni di missione, situazioni ben più difficili di quella porto recanatese.chiesaBurchio1

Mentre la città quasi distaccatamente segue questa vicenda, solo i contrari sin dall’inizio al progetto del complesso turistico residenziale si stanno riorganizzando per dare vita, in prima fila il movimento politico Uniti per Porto Recanati, ad un coordinamento anti Burchio che promuova il suo no alla realizzazione attraverso manifestazioni ed iniziative.

Intanto a Palazzo Volpini il dott. Passerotti ha riunito quei dipendenti comunali che hanno seguito amministrativamente la vicenda Burchio chiedendo loro una relazione tecnico amministrativa, e si tratta di Guido Cittadini e Daniele Re. Da rilevare quel Re che si rifiutò di firmare l’annullamento di quegli atti che lui stesso aveva istruito, adempimento poi che si assunse la segretaria comunale.

Passerotti ha anche chiesto all’avv. Berti una relazione sulla “strategia” tecnico legale adoperata dinanzi al TAR.

Berti, dicono fonti dell’anti Burchio, è per il ricorso nel merito al Consiglio di Stato, azione che invece non troverebbe del tutto convinto il commissario prefettizio sempre per i rischi espositivi per il comune.

“La decisione che si andrà a prendere –ha commentato in queste ore Passerotti- non avverrà con il criterio di andare necessariamente contro scelte precedenti. Non è questo il compito del commissario. Proprio a ragione del fatto che quella precedente è stata una scelta politica che ha diviso e continua a dividere Porto Recanati. Noi ci limiteremo a valutare le carte e scegliere la strada legalmente più giusta. Prima vogliamo capirci bene. Chi all’interno del comune ha sposato e sottoscritto una linea dovrà spiegare le motivazioni. Così anche l’avv. Berti dovrà motivare legalmente le scelte prese e concordare, sulla base di una sentenza che ha il suo peso non indifferente, una soluzione che non rechi danno a questo comune. IL nostro compito non è quello di sposare le varie idee politiche, ma di lavorare sulla base degli atti e procedere nelle scelte secondo ciò che la legge impone”.

Passerotti questa mattina si è riunito con il collega sub commissario Senesi e il segretario comunale Massi per una prima analisi della sentenza.