Nota di Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale, coordinamento Porto RecanatiIMG 20160708 WA0001

PORTO RECANATI - Ventiquattro anni fa la strage di via D'Amelio a Palermo: era il 19 luglio del 1992, persero la vita il magistrato Paolo Borsellino e i cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Solo due mesi prima la mafia aveva ucciso il Giudice Falcone, sua moglie e tre agenti della scorta a Capaci.

Fratelli d'Italia – Alleanza Nazionale sezione di Porto Recanati ha voluto ricordare e commemorare quegli uomini e la forza delle loro azioni attraverso l'affissione di manifesti al grido “Il silenzio è mafia, chi tace acconsente.“

“La memoria è importante – scrive in una nota il coordinamento cittadino - perché consente di far conoscere alle nuove generazioni figure chiave nella lotta alla criminalità organizzata come quelle di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L'importanza innovativa della loro azione nella lotta alla mafia, l'abnegazione verso il ruolo ricoperto, ne ha fatto veri uomini di Stato impegnati nella difficile lotta per ristabilire la legalità la cui efficacia delle azioni ne segnò la condanna a morte. Non bisogna abbassare la guardia neanche nelle Marche, è preoccupante l'allarme lanciato ad Ancona dal procuratore generale della Repubblica Vincenzo Macrì che ha dichiarato che ci sono "segnali di un prossimo e più corposo coinvolgimento" delle Marche in "fenomeni mafiosi".

In un contesto come questo la memoria non è solo un dovere ma assume a nostro avviso la dimensione di strumento importante nella lotta quotidiana per la legalità, una lotta prima di tutto culturale perchè, come disse Falcone: “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini”.”