PORTO RECANATI – Rinviata per gli eventi sismici, ieri sera è stata recuperata la serata dedicata al Premio la Ginestra che è stata assegnato al card. Angelo Comastri (per una fotogallery clicca sull'immagine)DSCF4286

La logia del cortile di Palazzo Lucangeli ha ospitato un folto pubblico che ha ascoltato con attenzione gli interventi di Donatella Donati, di Carlo Trevisani e del presidente del premio, Alessandro Meluzzi, con la voce recitante di Giuseppe Russo ad intercalare le esposizioni, in attesa di quella del cardinale Angelo Comastri, Vicario Generale di Sua santità per lo Stato della Città del Vaticano, Presidente della Fabbrica di san Pietro, Arciprete della Basilica Papale di San Pietro in Vaticano.

Il motivo che ha determinato la proposta del card. Comastri come assegnatario del premio è consistita nella citazione di un verso del “Canto Notturno di un Pastore errante Dell’Asia”, da lui utilizzata in occasione di un intervento televisivo relativo alla proclamazione dell’Anno Santo della Misericordia, citazione che lasciava trasparire una conoscenza ed una frequentazione non meramente occasionale e contingente dell’opera leopardiana.

Il significato sostanziale dell’assegnazione del premio a Comastri vuole rappresentare un riconoscimento rivolto non solamente all’altissimo prelato, ma anche all’uomo di profonda cultura, autore di oltre 4 pubblicazioni di elevato contenuto non solo teologico, ma anche culturale nel senso più ampio, di cui il nostro territorio ha avuto modo fi apprezzare l’altissima spiritualità pastorale, e la profondissima umanità, al tempo in cui reggeva, con impareggiabile sagacia, la sede arcivescovile della Delegazione Pontificia per la santa casa di Loreto.

Come logo scritto della serata, gli organizzatori del Centro Studi Porto Recanatesi, sezione di cultura leopardiana, hanno scelto il verso 130 de “la Ginestra”, che nel definire la “nobil natura”, come quella che “tutti fra se confederati estima gli uomini, e tutti abbraccia con vero amor”, rappresenta una sorta di trait d’union tra la visione laica della solidarietà umana di Leopardi, e la visione cristiano cattolica espressa nel precetto “ama il prossimo tuo come te stesso”.

Gli approfondimenti svolti nel corso della serata si sono rivolti, per un verso, ad individuare le ragioni del fascino esercitato da Leopardi su tanti autorevoli uomini di chiesa (si pensi, tra gli altri, a Don Giussani), e , per altro verso, a dipanare i nessi intercorrenti tra la “condizione umana” tratteggiata da Leopardi, in termini di doloroso destino mortale orientato al nulla, e il messaggio cristiano volto alla prospettiva della resurrezione e della vita eterna.

La consegna del prestigioso riconoscimento è stata fatta da Olimpia Leopardi e dal padre Vanni.