PORTO RECANATI – Prima una donna che aveva deciso di dormire, nonostante le temperature polari, in un’auto dopo screzi in famiglia, poi un minore extracomunitario senza tetto e senza di che rifocillarsi che vagava a rischio assideramento per le vie cittadine.immagini.quotidiano.net

Due casi nel recente week end che si sono risolti il primo con un’opera di convincimento a rientrare in casa, il secondo con l’avvio presso una comunità per minori da parte dei servizi sociali del comune mentre i carabinieri cercheranno di venire a capo della “storia” del ragazzo e della sua identità.

Partiamo proprio da quest’ultimo che era stato notato in evidente stato di difficoltà girare con le temperature sotto zero alla ricerca di un riapro che non trovava e di che mangiare, anche questo senza esito essendo privo di denaro.

Lo stato di disagio del minore, che tra l’altro non parlava altra lingua che la sua, è risultato però evidente e due persone lo hanno condotto presso la caserma dei carabinieri.

Qui è scattata la proceduta di affidamento ai servizi sociali e la non facile macchina dell’identificazione e ricostruzione della sua presenza in Italia e a Porto Recanati.

Cosa che avverrà in una casa famiglia dove il minore è stato condotto.

Per l’altra vicenda, di appena 24 ore prima di quella del giovane, ci si trova di fronte ad una storia maturata tutta all’interno di una famiglia dopo una furiosa lite. Una 40enne ha raggiunto Porto Recanati e si è rifugiata all’interno di una vecchia utilitaria con una semplice coperta, intenzionata a passare nell’auto la notte con la temperatura fosse sotto zero.

L’auto era stata parcheggiata in via degli Orti. Una passante, era l’ora di cena, ci ha messo poco a capire la situazione è si è attivata. Gli enti interessati si sono trovati di fronte alla ferma volontà della donna di non fare rientro a casa. Ma neppure si poteva lasciarla in quelle condizioni così gli è stato offerto comunque un riparo e convinta poi la mattina dopo a tornare nel suo centro dell’entroterra.