PORTO RECANATI – Allarme rosso al River Village dove dall’emergenza ordine pubblico per i fenomeni malavitosi che vi gravitano si rischia di passare all’emergenza igienico sanitaria per la minaccia da parte dell’ASTEA di sospendere l’erogazione dell’acqua se l’amministrazione condominiale non rispetterà il piano di rientro dei ben 30.000 di bollette inevase e per la cui riscossione l’ente gestore aveva predisposto una calendarizzazione per il rientro.

Solo che storia del River rischia di avere un epilogo diverso rispetto a quella dell’House dove si è verificata la stessa situazione di morosità dei condomini: quando l’ASTEA ha staccato l’acqua, all’House è stato realizzato un pozzo dal quale si attinge l’acqua per i servizi igienici (per quella da bere o per la cucina viene acquistata o attinta dalla cisterna della Protezione Civile nel piazzale); al River questo tipo di allaccio ad un pozzo è impossibile.river3

Quindi il condominio rimarrebbe senza una condizione essenziale per l’abitabilità.

Tutto, come all’House, nasce dal fatto che per l’acqua c’è un contatore unico condominiale, e molti condomini non pagano le quote dovute.

Per l’amministratrice, Giuliana Fava, è stata una corsa ad ostacoli rispettare (e ha pagato in ritardo) la prima scadenza del 14 per circa 2500 euro.

La corsa alle Poste stamattina è stata veramente contro il tempo con la squadra ASTEA pronta ad agire.

Ma fra pochi giorni serve rispettare già la seconda nuova scadenza, il 28 febbraio, per un importo queste volta superiore ai 3000 euro.

Dentro al River si respira un clima di tensione tra i condomini già molto alto per via delle presenze di personaggi legati al mondo dello spaccio e della prostituzione che minacciano spesso i residenti, il più delle volte costretti a barricarsi in casa quando nei corridoi succede il finimondo.

In una situazione come questa non sono pochi quelli che non rispettano il pagamento delle quote condominiali mentre chi le paga regolarmente teme di essere penalizzato a causa di quell’impianto centralizzato che non fa differenza tra chi rispetta le regole e chi no.

Ora 12 giorni a disposizione per trovare i fondi per la seconda tranche. ASTEA è stata già netta e ha comunicato che il 1 marzo staccherà l’utenza se non ci sarà il versamento.