PORTO RECANATI – Era il punto più atteso del consiglio comunale di questa sera, la richiesta da parte del gruppo consiliare Città Mia di coinvolgere la cittadinanza in una scelta urbanistica non tanto importante per i 60 milioni di euro d’investimento previsto, e per i meccanismi che avrebbe messo in moto in termini economici sul territorio, ma per quanto impattante tale variante potesse essere anche nella nuova formulazione dopo che il Consiglio di Stato ha detto no all’originario progetto.

referendum 4 dicembre 741x445La maggioranza ha detto no al referendum nonostante le opposizioni abbiano fatto osservare che la giunta Mozzicafreddo amministra con appena il 25% del consenso a fronte di un 75% che la pensa diversamente magari sul Burchio.

Per Mozzicafreddo la delega avuta dagli elettori è legittima anche per prendere questo tipo di decisioni “anche mettendoci la faccia se serve allo sviluppo della città”.

"A Porto Recanati c'è chi conosce bene progetto e potenzialità -ha rimarcato il sindaco - e chi non vuole conoscere la verità".

Le opposizioni hanno rilevato comunque la necessità che siano i porto recanatesi a decidere del futuro del loro territorio di fronte alla nuova richiesta di variante urbanistica per la realizzazione del complesso turistico.

Un Burchio 2.0 sul quale in settimana, lo ha assicurato il sindaco, tutti i consiglieri saranno forniti della documentazione.

La minoranza, soprattutto Uniti per Porto Recanati, ha posto l’accento sul fatto che il CdS si è espresso definitivamente per il no alla realizzazione e che ben 1200 cittadini hanno sottoscritto un documento di dissenso al progetto del resort.

Sempre UPP (ma concetto espresso anche da Città Mia) ha posto l’accento su edificazioni non completate e che hanno sottratto territorio.

Sempre da parte di UPP non è mancato nemmeno un accenno al crack di Banca delle Marche che trae origine proprio da speculazioni immobiliari che hanno una loro genesi a Porto Recanati e che sono rimaste delle grandi incompiute sotto gli occhi di tutti.

Il M5S ha confermato l’avversità al Burchio o Burchio 2.0 che si voglia appoggiando la mozione di Città Mia per un referendum. Anche Porto Recanati a Cuore si è espresso a sostegno dell’iniziativa referendaria.

Compatta la maggioranza nel dire no e rimandare il dibattito alla sala consiliare quando la variante sarà discussa.

Una volta acquista la documentazione Città Mia valuterà se promuovere la raccolta di firme per far convocare un referendum (che avrebbe comunque solo valore consultivo e non vincolante): basta un sesto del corpo elettorale e lo Statuto Comunale prevede il voto anche per i sedicenni.