PORTO RECANATI - La mostra “Un paesaggio di età romana rivelato, Potentia (nella foto una ricostruzione) e la Valle del Potentia tra l’Appennino e il Mare Adriatico” è una straordinaria occasione creata dal prof. Vermeulen dell’Università di Gent (Belgio) in partnership con il Comune di Porto Recanati per conoscere la storia del territorio e del primo nucleo originale urbano di cui nel 2016 si è celebrato il 2200esimo anniversario della fondazione, attraverso importanti reperti archeologici, ricostruzioni 3D e l’affascinante storia di quasi venti anni di ricerche sull’impatto della romanizzazione sul paesaggio della Valle del Potenza. PotentiaLa presentazione questa mattina a Palazzo Volpini (clicca sull'immagine sopra per un video).

Un quadro ricco e dettagliato che trova il suo culmine negli scavi della importante colonia romana di Potentia (area archeologica di Porto Recanati) fondata, come accennato, all’inizio del II secolo a.C.

“Storia di un paesaggio rivelato – Potentia e la valle del Potenza in età romana” un innovativo progetto di potentia2valorizzazione del territorio attraverso gli skills culturali prodotto da Frank Vermeulen /nella foto insieme all'assessore al turismo Angelica Sabbatini)  & Potenza Valley Survey Team, Università di Gent (Belgio) e 7Reason (Vienna) in collaborazione con il Comune di Porto Recanati.

Il progetto si articola in una mostra archeologica di risalto internazionale e di iniziative di divulgazione storico-archeologica dirette al largo pubblico, in special modo giovane.

Uno straordinario percorso culturale ed emozionale basato sui risultati di 20 anni di ricerche, effettuate dal Dipartimento di Archeologia dell’Università di Gent e coordinate dal professor Frank Vermeulen, che coinvolge la colonia romana di Potentia (Porto Recanati) e le civitas di Septempeda (San Severino Marche), Trea (Treia) e Ricina (Macerata, frazione Villa Potenza).

Un lavoro accurato ed intenso che ha portato alla luce una impressionante quantità di nuove testimonianze e dati che chiariscono l’impatto della romanizzazione sui paesaggi della valle potentina, importante corridoio di comunicazione tra gli Appennini e l’Adriatico.

Potentia, gioiello dell’area archeologica di Porto Recanati è il più fulgido dei gioielli della mostra archeologica “Storia di un paesaggio rivelato – Potentia e la valle del Potenza in età romana” che avrà luogo, tra maggio e dicembre 2017, in tre sedi distinte e strettamente correlate: L’Academia Belgica di Roma, Il Castello Svevo di Porto Recanati, la città di Gent in Belgio.area archeologica potentia 1

Attraverso reperti archeologici, ricostruzioni in 3D e l’affascinante ricostruzione di quasi 20 anni di ricerche, la mostra offrirà un quadro ricco e dettagliato sull’impatto della romanizzazione sulla Valle del Potenza, quadro che trova il suo culmine negli scavi della importante colonia Romana di Potentia, gioiello dell’area archeologica di Porto Recanati ed imprescindibile componente del percorso documentale.

Trasformazioni apportate dall’uomo al paesaggio, manifestazioni dell’interazione culturale tra Romani, Piceni e le altre popolazioni dell’area della Valle del Potenza diventano testimonials dei progressi della ricerca archeologica e delle loro potenzialità di valorizzazione e promozione di paesaggi culturali.

La mostra integra le acquisizioni ottenute con strumenti all’avanguardia con quanto individuato grazie a sistemi tradizionali come lo scavo, l’analisi dei monumenti, la ricerca epigrafica, l’analisi storico-artistica condotta sui complessi monumentali meglio preservati della valle, nonché lo studio della statuaria, della decorazione architettonica, degli oggetti d’uso comune.

Il 24 maggio a Roma presso l’Accademia Belgica inaugurazione della mostra “Storia di un paesaggio rivelato – Potentia e la valle del Potenza in età romana” che si protrarrà fino al 9 luglio.

DSCF1786Per l’occasione è prevista una giornata di studio “Tra città e territorio. Le indagini archeologiche belghe in Italia Romana” e la presentazione del volume “The Potenza Valley Survey (Marche Italy). Settlement dynamics and changing material culture in an Adriatic valley between Iron Age and Late Antiquity”.

Dal 14 luglio le porte del Castello Svevo si apriranno per il percorso espositivo che si concluderà il 14 ottobre.
Nel corso dell’intero periodo il Comune di Porto Recanati, in collaborazione con le amministrazioni delle città coinvolte negli scavi, attiverà “Potentia della Storia”, progetto volto a creare nel vasto pubblico, soprattutto giovane, consapevolezza delle proprie radici sviluppando interesse verso i beni testimoniali del territorio.

Da novembre a dicembre la mostra sarà ospitata a Gent presso la mediateca De Krook dove, in dicembre, si terrà il “Potenza Valley Day”.

L’insieme delle evidenze archeologiche d’età romana della Valle del Potenza concorrono a dipingere un quadro ricco e dettagliato del carattere e dell’evoluzione nel corso della dominazione romana tra il 300 a. C. e il 600 d.C.
La mostra e le attività correlate saranno occasione per valorizzare il paesaggio culturale punteggiato da alcune delle più interessanti espressioni urbane ed artistiche delle Marche anche nei secoli a seguire.

Contemporaneamente fungeranno da testimonials per ribadire come le conoscenze acquisite sul territorio e la sua storia siano frutto dell’applicazione, da parte dei ricercatori di Gent, di sistemi di indagine d’avanguardia non invasivi come la aereofotografia, le prospezioni geofisiche, le indagini geomorfologiche integrate a sistemi tradizionali.

Scopo di questa mostra è quello di presentare i risultati della ricerca archeologica e le scoperte relative all’età romana effettuate in una particolare valle centro-adriatica, quella del fiume Potenza nelle Marche.

La prospezione intensiva iniziata già dal 2000 per iniziativa del Dipartimento di Archeologia dell’Università di Gent ha portato alla luce una impressionante quantità di dati che chiariscono l’impatto della romanizzazione sui paesaggi della valle potentina.DSCF1707

Un gran numero di nuove informazioni riguardanti l’urbanistica delle città romane dislocate lungo questo importante corridoio di comunicazione tra gli Appennini ed il mare Adriatico e molte nuove scoperte relative alla consistenza dell’insediamento rurale e alle infrastrutture territoriali (strade, divisioni agrarie, aree cimiteriali...) arricchiscono la precedente carta archeologica redatta sulla base delle ricerche condotte dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici delle Marche, dell’Università di Macerata, di altre istituzioni e singoli ricercatori.

La mostra intende porre l’accento sulle trasformazioni apportate dall’uomo al paesaggio marchigiano nell’antichità e presentare lo stato degli studi su quelle che furono le manifestazioni dell’interazione culturale tra Romani, Piceni e le altre popolazioni che ebbero questa area. In particolare, si illustreranno le applicazioni di sistemi di indagine non invasivi recentemente messi a punto (come la aereofotografia, le prospezioni geofisiche, le indagini geomorfologiche), per spiegare quali siano i progressi della ricerca archeologica e quali siano le potenzialità da esse apportate alla valorizzazione e alla promozione di paesaggi culturali, evidenze e complessi archeologici.

Le nuove acquisizioni ottenute con tali metodi innovativi sono integrate con quanto individuato grazie a sistemi d’indagine tradizionali, ovvero lo scavo, l’analisi dei monumenti, la ricerca epigrafica, l’analisi storico-artistica condotta sui complessi monumentali meglio preservati della valle, nonchè lo studio della statuaria, della decorazione architettonica, ma anche degli oggetti d’uso comune.

L’insieme di queste evidenze archeologiche d’età romana concorrono a dipingere un quadro ricco e dettagliato del carattere e dell’evoluzione tipica di questa valle delle Marche nel corso della dominazione romana tra il 300 a. C. e il 600 d.C.

legio2Una particolare attenzione si trova sulla città costiera di Potentia, una colonia romana la cui fondazione all’inizio del 2 ° secolo a.C. e la posizione all’incrocio tra il corridoio della valle e le collegamenti marittimi era essentiale per la formazione di questo paesaggio antico romano.

Per gli organizzatori, Comune di Porto Recanati e professor Frank Vermeulen, è fondamentale l’attivazione di un progetto di divulgazione con il coinvolgimento in via diretta dei giovani.

Oltre alle visite guidate, sarà attivata una collaborazione con le direzioni degli Istituti Comprensivi e gli insegnanti attraverso l’inserimento di laboratorio all’intero del POF delle scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado dei comuni interessati dalla ricerca archeologica, in particolare:
Impostato sulle problematiche dell’antropizzazione e la cieca distruzione del territorio. Tema di grande attualità che i ragazzi affrontano (non sempre consapevolmente) con lo studio degli ecosistemi e delle prime civiltà (dall’homo habilis ai Romani). In collaborazione con i gestori del ciclo dei rifiuti, al laboratorio sarà associata la sensibilizzazione al no-spreco ed alla differenziazione della raccolta dei rifiuti.

Prendendo spunto dall’edilizia di epoca romana utilizzata come “cava” nelle epoche successive i ragazzi trasformeranno in giocattoli oggetti di recupero di uso quotidiano.
Per la Scuola Secondaria di Primo grado si prevede l’attivazione di due progetti.
“Storia tra le nuvole”. È un percorso multidisciplinare tra storia, scienze e matematica che coglie gli elementi di assonanza/ dissonanza nell’esperienza intra ed extra scolastica di un adolescente tra il II secolo a.C. e oggi (es: i percorsi della memoria dalle fonti orali al cloud, dal sistema di calcolo romano al codice binario, ecc).

“Impressioni di settembre”. È un laboratorio di scrittura, espressione teatrale e video. I partecipanti scriveranno un racconto breve successivo alla visita guidata alla città di Potentia e tutti i racconti saranno pubblicati. Un racconto per ogni Istituto Comprensivo Partecipante, prescelto da apposita giuria, sarà sceneggiato e prodotto.