PORTO RECANATI – Non solo sul mare si è fondata l’economia cittadina ma anche in quel piccolo mondo industriale MTD1del primo ‘900 che era rappresentato dalla Fabbrica Cementi e dalla Montecatini.

Del primo insediamento non c’è più alcuna traccia mentre del secondo “sopravvive”, raro reperto di archeologia industriale, una struttura conosciuta anche come il “capannone Nervi”.

Le condizioni dell’immobile sono talmente fatiscenti che un collasso presto comprometterà definitivamente la struttura che presenta già visibili cedimenti diffusi.

Un’area delicata sia per la presenza di prodotti chimici penetrati nel sottosuolo che di amianto nella struttura.MTD2

Intorno al destino, non solo del “capannone”, ma anche di risanamento dell’area e di un suo rilancio in termini di servizi al turismo, da anni si intrecciano dibattiti e proposte ma sinora di concreto nulla.

E’ chiaro che occorre un financing project capace di coinvolgere finanziatori esterni (impensabile un intervento diretto del comune), ma se non si accelera in questa direzione l’impressione è che l’unico intervento lo dovrà fare si il comune (e con non poca spesa) ma per rimuovere le macerie.

Su internet è possibile intercettare due interessanti proposte, una dell’architetto Matteo Parigiani, l’altra dell’architetto Pasquale Piscitelli.

Cliccando sulle immagini sottostanti, a sx il progetto Piscitelli, a dx il progetto Parigiani.

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