PORTO RECANATI - “Non svendete gli appartamenti, lavoreremo per una rivalutazione degli immobili”. E’ questo il sunto di un volantino che la nuova amministrazione condominiale del River, Confabitare, associazione di tutela di proprietari e condomini, ha diffuso assumendo l’impegno di ripristinare le giuste condizioni di vivibilità nel complesso.

Presto ci sarà un’assemblea condominiale, come ci ha anticipato il presidente dI Confabitare, Renzo Paccapelo, e poi tutta una serie di iniziative che scongiurino prima il distacco delle utenze, poi gradualmente l’avvio di una fase che ridia valore agli immobili “sui quali ci sono tentativi di speculazione per farli svendere – ci ha detto al telefono Paccapelo- giocando sul discredito del complesso, sul quale lavoreremo invece per la sua riqualificazione tutelando i proprietari contro ogni azione contraria.”River4

Posso assicurarle –ci ha sempre detto Paccapelo- che nonostante la situazione di grande criticità lasciata in eredità dalla Fava la nostra organizzazione si adopererà a supporto di tutti
i proprietari immobiliari e in collaborazione con il nuovo amministratore, affinché l'immobile riacquisti il suo giusto valore”.

Nuovo amministratore del River è l’architetto maceratese Marco Antonini.

Intanto l’ufficio legale di Confabitare ha diffuso una nota sul ricostruisce l’uscita di scena della Fava

Nota di Confabitare

Dall’articolo pubblicato in data 15.08.2017 nasce la necessità della corretta ricostruzione delle vicende che hanno portato alla revoca pressoché unanime della sig.ra Fava dal ruolo di amministratore del condominio River Village.
Non è consuetudine di questo ufficio stampa dare seguito alle polemiche che vedono l’associazione Confabitare come protagonista degli episodi che la interessano, tuttavia per dovere di informazione e correttezza nei confronti dei proprietari del Condominio River Village, pare opportuno precisare alcune questioni che toccano tutta la comunità di Porto Recanati.
Principalmente preme sconfessare le parole dell’ex amministratrice che dipingono il palazzo come un covo di illegalità: i sigg.ri proprietari sono tutte persone rispettabili, famiglie che hanno acquistato gli appartamenti o negozi nella speranza di investire il loro denaro nella tranquilla cittadina di Porto Recanati. Le problematiche - comunque limitate a pochi episodi - derivano dagli affittuari che spesso si sentono liberi di manifestazioni poco corrette nei confronti di tutti. Con maggiore accortezza da parte di coloro che prestano in locazione gli immobili e con maggiore controllo da parte del nuovo amministratore, si è certi di limitare al massimo il verificarsi dei suddetti episodi in futuro.
Suscita non poche perplessità il fatto che l’ex amministrazione lamenti il perdurare dello stato di insolvenza di alcuni proprietari poiché è compito esclusivo dell’amministratore stesso l’adoperarsi per il recupero delle somme: il gran parlare della sig.ra Fava circa le lentezze burocratiche per il recupero delle somme sembra un inutile affannarsi a propria discolpa poiché ella ha avuto ben 4 anni per chiedere ingiunzioni di pagamento; ma v’è di più ! Del tutto singolare si dipinge la circostanza secondo cui il coniuge dell’amministratore abbia presenziato all’assemblea con la delega di uno dei maggiori debitori nei confronti del condominio, e ciò in contrasto al dettato normativo che non permette all’amministratore (rectius soggetti a lui particolarmente vicini come coniuge o dipendenti) di possedere deleghe per ovvie ragioni di terzietà nelle votazioni.
Da mesi la disperata richiesta di aiuto di molti proprietari verso la nostra associazione che ha ricevuto telefonate e numerose richieste di rappresentazione in sede di assemblea. Oltre 60 sono state le famiglie che ci hanno affidato il compito di essere rappresentate anche al fine di revocare la sig.ra Fava dal suo ruolo stante la mancanza del rapporto di fiducia nei suoi confronti.
E proprio in sede di assemblea ci si è accorti di quanto il supporto legale e morale fosse veramente necessario: in un primo momento l’amministrazione ha preteso, del tutto illegittimamente, che le deleghe fossero redatte su apposito modulo da essa predisposto ed accompagnate da un documento di identità del delegante, il tutto al solo fine evidente di creare ostacolo alla partecipazione della nostra associazione (la legge invece, proprio per agevolare la partecipazione per mezzo di delega, prescrive che la stessa sia semplicemente data per iscritto).
Una volta accertato il dato normativo alla sig.ra Fava non è rimasto altro che prendere atto della quasi unanime volontà dell’assemblea di revocare il suo incarico: a questo punto, a coronamento del proprio operato, ella ha pensato bene di abbandonare l’assemblea portando con se le deleghe in cui erano stati nominati come delegati il coniuge ed i suoi due dipendenti (sic!) e tutte le pezze giustificative di spesa.
Va anche detto che la nostra associazione è stata diffidata nel proseguire con il nostro operato, il tutto tramite avvocato nominato dalla sig.ra Fava poco prima dell’assemblea; ci si chiede se non sarebbe stato più opportuno incaricare lo studio legale per il recupero delle morosità.

Il compito ora passa ad un giovane nuovo amministratore a cui offriamo il nostro supporto e a cui facciamo i nostri migliori auguri.