PORTO RECANATI – La scadenza fissata dall’ENEL per saldare 300.000 euro di arretrati, o avere un attuabile piano di rientro in breve tempo da parte dell’amministratore giudiziario del condominio, è quella del 2 novembre.enel operaio

Dopo quella data la società elettrica disporrà la riduzione dell’erogazione a dei “minimi vitali”, come a dire vista le proporzioni del palazzo, pochi watt per migliaia di persone.
Il che significherebbe anche il blocco delle pompe che portano l’acqua dal pozzo alle case (l’ASTEA ha da tempo tagliato le forniture dalla rete) e di conseguenza senza luce e d acqua verrebbero meno le condizioni di abitabilità con i conseguenti atti da parte del comune che dovrò decretare l’inabilità degli appartamenti.

E questo ancor prima di quella data dell’8 dicembre fissata dal sindaco, pena lo sgombero dell’edificio, per la messa in sicurezza antincendio dell’edificio.

Allo stato attuale nelle casse condominiali non c’è un soldo e l’amministratore giudiziario non è in grado nemmeno di poter far partire le ingiuzioni di pagamento contro i morosi a tutti i livelli in quanto da parte del tribunale non arriva mai l’approvazione “ad acta” dei bilanci.

E senza il via libera del tribunale Gianluca Tomasino non può avere il minimo spiraglio contrattuale con l'ENEL.

E i debiti complessivi superano già il milione di euro.

L’Hotel House si avvicina ad un collasso generale, favorito anche da chi all’interno del condominio ha interessi forti a mantenere uno stato di grande indefinitezza.