PORTO RECANATI – Da ieri il comune ha in mano il decreto del dirigente della Protezione Civile che assegna 100.000 euro da destinarsi all’Hotel House per avviare i lavori di messa in sicurezza antincendio, somma che i condomini dovranno restituire come il sindaco Mozzicafreddo ha in questi giorni più volte riaffermato ma sulla cui applicabilità il percorso appare arduo.hotel house danni terremoto 8 500x280

Ma la questione su cui ruota in queste ore il destino dell’Hotel House, ovvero l’applicazione dell’ordinanza di sgombero dal 9 dicembre, è se la somma a disposizione (a fronte di un progetto che ne prevede oltre 300.000) sia realmente in grado di rendere inapplicabile l’ordinanza o se ne ritardi soltanto l’azione esecutiva.

Il primo cittadino va avanti come un carro armato sulla linea dello sgombero se i 100.000 euro non metteranno in sicurezza il complesso.

E di fronte alla non volontà di ampi settori del maxi condominio multietnico di non sganciare un euro per integrare i 200.000 euro mancanti, tantomeno mettersi in regola con gli arretrati (arretrati per 2 milioni di euro), il destino dell’House appare segnato anche perché l’ENEL si prepara a tornare all’attacco per avere un piano di rientro di 300.000 euro per forniture elettriche, piano che non può essere presentato per l’impossibilità di approvare il bilancio condominiale.

Se non salda il debito, l’ENEL matterebbe al minimo garantito il complesso, che a quel punto privo di elettricità subirebbe anche l’inagibilità.

degradoHHVerrebbe anche a mancare l’alimentazione idrica per i servizi in quanto il condominio, cui è stata staccata anche l’acqua, si serve di un pozzo non potabile che aspira con una pompa.

Mentre in queste ore si accentua la pressione delle forze dell’ordine in funzione di contrasto all'illegalità, si apre anche il fronte amianto dopo le dichiarazioni dell’amministratore giudiziario Tomasino sulla presenza del pericoloso composto sui balconi.

La cosa sconcertante è che a parte una quota ristretta di persone molto preoccupata per i loro destini, l’evoluzione delle sorti dell’House non sembra angosciare più di tanto la gran parte dei residenti nel maxi condominio in cui gravitano 2/3000 persone e 7/800 minori.

In Prefettura nei giorni scorsi si sono susseguiti incontri che hanno lavorato sia su soluzioni che scenari, compreso lo sgombero tanto che la Protezione Civile Regionale e Nazionale sono state coinvolte.

Ente di Governo e forze dell'ordine vogliono ragionare più sulle soluzioni che sulle azioni di forza ma se il sindaco restasse fermo sulla sua posizione (il primo cittadino ha sempre detto di non volere a Porto Recanati un dramma come l'incendio di Londra) l'ipotesi sgombero prenderebbe una strada molto pericolosa.

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