POTENZA PICENA- Sergio Pasquali, candidato alle Primarie per il Centro Sinistra, porta il suo contributo al dibattito in corso sulla questione di Contrada Tergi e dell'impianto di trattamento dei materiali inerti che “credo riguardi le coscienze di tutti”, scrive e per le cui motivazioni ha fatto pervenire una lettera al Sindaco Acquaroli.

“Naturalmente -specifica Pasquali- al momento non rappresento nessuno se non me stesso ma credo di esporre considerazioni che potrebbero essere di qualche utilità per il dibattito relativo ad un intervento che ritengo di una gravità senza precedenti”.

Di Sergio Pasquali, lettera aperta al sindaco Acquaroli

Premetto che non scrivo come rappresentante di qualcosa o qualcuno, visto che rappresento solo me stesso. Non ricopro ruoli di alcun genere in alcun partito o movimento e dunque quella che Le sottopongo è una riflessione del tutto personale (sebbene piuttosto diffusa, per quanto ho potuto constatare) che però, spero, possa esserLe di qualche aiuto.Pasquali-Sergio

Riflessione che, ahimè a quel che vedo del tutto inutilmente, ho sottoposto anche a quanti dovrebbero rappresentare la mia area politica di riferimento.

Quello che sta avvenendo sul tema riguardante la realizzazione di un impianto di trattamento di materiali inerti in contrada Tergi, a me pare di una gravità inaudita.

Riassumo sommariamente la mia opinione, espressa solo dopo aver visitato i luoghi, letto il ponderoso documento di VIA dell'azienda, ecc.

1) Nessuno sa o dice quanto materiale verrà effettivamente lavorato nell'impianto a regime;

2) Di conseguenza: nessuno sa o dice quanti automezzi transiteranno lungo la strada per raggiungere l'impianto o per lasciarlo;

3) Perciò l'affermazione secondo cui il sistema di viabilità (ricordo: camion, strada stretta per l'intero tratto da Porto Potenza al Varco e viceversa, accesso in curva, strada sterrata fino all'impianto) sarebbe idoneo, appoggia su una sola cosa: sul nulla. Basta percorrerla, la strada, ed immaginarla intasata da automezzi pesanti per essere rapidamente convinti della sua totale inadeguatezza e del disagio che si creerà a tutti i residenti: a tutti.

4) Nessuno sa esattamente quanta acqua servirà all'impianto. Si prevede di usare per lo più acqua piovana. Ma se non piove per troppo tempo? La rete idrica pubblica può sostenere ulteriori carichi? A quanto riferiscono i residenti: No. Sul punto nessuno sembra poterli smentire. E degli scarichi nel fosso (sia pure dopo tutte le decantazioni ed i trattamenti del caso) , che vogliamo dire: un magnifico ritorno alla Ceramica degli anni 60?

5) Le polveri sarebbero contenute, dicono. Certo, se sulla strada passerà un autocarro al giorno, magari si. Se si tratta 5 tonnellate al giorno di inerti, magari si. Ma se i camion saranno 10 o venti o trenta e le tonnellate saranno 20-30 o 50 ?

E, lo ricordo, l'impianto è previsto per lavorazioni da 10 tonnellate al giorno in su.

6) Rumori: sono stati valutati i rumori dell'impianto: ma nessuno sembra aver valutato l'effetto incrementativo che si produrrà per la particolare conformazione della vallata.

7) L'ambiente. Il documento di VIA dell'azienda sostiene che non esistono ecosistemi di rilevante valore da proteggere

Errore: lì, a quanto pare, ci nidifica il Gruccione (splendido e coloratissimo uccello, specie considerata "particolarmente protetta" in base alla Direttiva di Berna del 19/9/1979 (circostanza che mi è stata confermata anche dalla Lipu). Non è un pò strano che nessuno se ne sia accorto?

8) La Cava. Il documento di VIA cita ben 17 volte la cava, a giustificazione del fatto che essendoci la cava, ci si può ben mettere un impianto di lavorazione di inerti

Pasquali-Sergio-2Però l'impianto e la cava non hanno niente a che vedere, perché la cava è posizionata su un altro pezzo di terra (non è da spiegare nemmeno, essendo cosa nota a tutti).

Quindi, semmai, alla fine avremmo la cava + l'impianto. Cava che, lo rammento, nel Piano Cave della Regione Marche non esiste neanche.

9) Vogliamo concludere con il dire che tutto terminerebbe con l'aggiramento del vincolo paesaggistico e pure di quello inerente il divieto di installazione di impianti per la gestione dei rifiuti, così come risulta chiaramente, ma forse inutilmente, evidente dall'esame dei documenti prodotti dalla stessa azienda?

10) Vogliamo pure dire che la decisione della Conferenza dei Servizi trasformerebbe questo intervento in un'opera di "pubblica utilità, di particolare necessità ed urgenza"? Qualcuno è in grado di spiegarla questa cosa? Spiegarla nel senso che la si possa capire, voglio dire.

Se qualche anima semplice dovesse immaginare che dalla pubblica utilità si fosse scaduti nel favorire un interesse privato, gli si potrebbe dar ogni torto?

L'essenza stessa dell'Istituzione pubblica non è quello di essere al di sopra di ogni sospetto?

Perchè se invece ne fosse al di sotto, come si potrebbe pretenderne il rispetto?

Chiaramente non è in discussione il diritto dell'azienda ad impiantare ed accrescere un'attività imprenditoriale, e nemmeno quello di cercare di farlo massimizzando i profitti riducendo i costi collegati (immagino, ad esempio, quelli collegati al prezzo di acquisto dei terreni necessari). Sono interessi legittimi che legittimamente la PSP cerca di far valere all'interno del quadro normativo che c'è.

E' invece in discussione il fatto che tale interesse del privato possa dilatarsi illimitatamente, giungendo alla paradossale conclusione di potersi insediare in un luogo non previsto dal PRG, sottoposto a Vincolo Paesaggistico, e totalmente inibito all'utilizzo per il trattamento dei rifiuti da parte del Piano Rifiuti della Provincia di Macerata.

C'è altro aggiungere? Si. C'è dell'altro.

Considero assolutamente pazzesco che si possa anche solo stare a discutere di far installare quell'impianto in mezzo a una delle poche vallate rimaste intatte di questo Comune. Vallata che non è quella insignificante bruttura che qualcuno vorrebbe rappresentare, ma che, al contrario, offre un magnifico scorcio di veduta fino al mare.

E' pazzesco, a meno che non ci sia la volontà esplicita di distruggerlo, questo Comune, un pezzo alla volta.

Ho parlato di stupro del territorio e lo confermo.

I Romani avrebbero parlato di "cupio dissolvi", un desiderio di morte, di dissoluzione.

L'ultimo Consiglio Comunale dell'amministrazione uscente, ha fra l'altro, ed assai meritoriamente (con pubblico elogio da parte dei consiglieri di Centro Destra a fronte dello stralunato silenzio di quelli del Centro Sinistra), retrocesso parte delle aree a destinazione produttiva (inserite nella zona industriale) ad aree agricole: adesso stiamo a discutere una richiesta di trasformazione di un'area agricola in area produttiva.

Io dico che se uno la dovesse raccontare una storia del genere, lo prenderebbero per matto.

Io dico anche che sarebbe ora (passata) di lasciarlo in pace il territorio di questo Comune: in pace; e che il principio del “consumo zero” di nuovo territorio andrebbe applicato e non solo sbandierato ai quattro venti in campagna elettorale.

Qui non si sta discutendo dell'interesse particolare di 5/10/15 famiglie (che pure una tutela la meriterebbero e la meritano): ma dell'interesso collettivo e pubblico alla salvaguardia dell'ambiente in cui viviamo.

Le Istituzioni, quelle con la I maiuscola, questo devono fare: pensare all'interesso collettivo. Perchè se no le cose possono assumere i contorni della tutela di un interesse privato da parte di un Ente pubblico.

Aperto questo varco, ogni altra sconcezza potrebbe passarci attraverso.

E' bene che tutti ne siano consapevoli.

Spero di non averLa tediata troppo, ma è chiaro che in questa storia alla fine (Via o non Via, Provincia, Conferenza dei Servizi e via discorrendo) conterà una sola parola: la Sua.

Personalmente mi auguro in tutta sincerità che il primo atto importante della Sua amministrazione sia quello di dire una parola chiara, netta, inequivoca e definitiva che metta fine allo scempio continuo di questa terra.

Lei ha una responsabilità grande.