di Tommaso Gaballo, consigliere comnunale PD

POTENZA PICENA - Raccapricciante che un gruppo di genitori dei bambini che frequentano l’asilo nido di Porto Potenza sia dovuto addirittura ricorrere ad un’improvvisata in Comune per poter ottenere l’incontro che gli era stato promesso in dicembre dal Sindaco. Ma ancora peggiori sono le novità che emergono da quell’incontro!Gaballo Tommaso

Dal loro articolo, non smentito dalla Giunta, si evince che Sindaco e Vicesindaco hanno dichiarato che l’esternalizzazione a privati del servizio non è ancora avvenuta perché indisponibili i dati economici sull’asilo indispensabili per formulare un bando, e che l’ipotesi di un affidamento ad un Ente pubblico non è stata perseguita perché non è stata presentata nessuna offerta economica dettagliata.

La domanda che sorge spontanea è: come si può pretendere che un altro Ente formuli una proposta senza avere a disposizione quei dati che la stessa Amministrazione dichiara di non possedere? Pensano davvero che un altro ente possa entrare a gamba tesa sul Comune di Potenza Picena dettando unilateralmente le condizioni per la gestione del servizio? Non è così che funziona! Un percorso del genere, se lo si intende perseguire, bisogna costruirlo insieme mettendosi a tavolino e stabilendo obbiettivi e livelli qualitativi da offrire.

Un iter che forse spaventa chi sperava in una facile soluzione come il bando!
Soluzione che viene tentata proprio in concomitanza con l’uscita dei decreti attuativi de “La buona scuola”, con la quale viene introdotta una nuova disciplina per la fascia d’età di 0-6 anni, e viene istituito un piano nazionale ed un fondo dedicato ai nidi pubblici di 239mln € all’anno per la ristrutturazione delle strutture esistenti, per la gestione del servizio e per la sua implementazione. Perché l’Italia segue una direzione nelle politiche per l’infanzia e Potenza Picena persegue quella opposta?

Infine con l’ultima uscita dell’Assessore al Bilancio è ormai palese quale sia l’obbiettivo della Giunta: fare cassa risparmiando sugli asili!

Che ridurre una spesa sia giusto nessuno lo discute, ma anche interrogarsi sul perché le iscrizioni siano così drasticamente ridotte è d’obbligo!
Siamo certi che la scelta dell’Amministrazione Acquaroli di ridurre l’orario di apertura, chiudendo alle 16.30 anziché alle 18.00, non abbia influito negativamente sulla scelta dei genitori di orientarsi verso l’asilo pubblico? Perché costringere chi sceglie quell’asilo a dover rinunciare a due ore di lavoro?

Se si intende colmare il gap tra entrate e uscite forse varrebbe la pena promuovere il servizio che si offre ai cittadini anziché lamentarsi dello scarso numero di iscrizioni!
In due asili, tra Potenza e Porto Potenza, sarebbe possibile accogliere fino a 60 bambini, mentre al momento ve ne sono in media soltanto 20 ognuno. Non sono stati stampati neanche i volantini per invitare le famiglie ad iscrivere i propri figli!

Di certo tutta questa manovra maldestra un risultato l’ha prodotto, a fine aprile 2017 la conferme di iscrizione per il prossimo anno si contano sulle dita di una mano, perché i genitori spaventati a pochi mesi dalla fine dell’anno non conoscono ancora il destino di quell’asilo!
Operando in questo modo Acquaroli e i suoi stanno mettendo in serio pericolo questo servizio e con esso il ruolo fondamentale che occupa nel sistema del welfare rivolto alle famiglie del nostro Comune.