Dal comitato elettorale Anastasia Accattoli

MONTEFANO  - Anastasia Accattoli, candidato sindaco per Montefano Domani, spiega perché il recupero dell'edificio non è stato inserito tra i propri punti programmatici: una struttura, non più di proprietà comunale, che richiede una ristrutturazione importante, con risorse ingenti.

"Il nostro programma non è un elenco di promesse, ma un impegno concreto con tutti i cittadini. Per questa ragione non ci siamo sentiti di prevedere, tra i vari punti programmatici, il recupero della ex scuola elementare. A nostro avviso, stando alle condizioni attuali, si tratta di un'operazione non fattibile da parte del Comune” Anastasia Accattoli, candidato sindaco per Montefano Domani, risponde così alle numerose richieste di chiarimento da parte dei cittadini rispetto alle possibilità di recupero dello storico edificio montefanese. “La struttura – spiega la Accattoli - a cui tutti siamo profondamente legati, è stata ceduta in permuta dal Comune alla ditta Francucci srl di Treia, che ne è a tutti gli effetti attuale proprietaria. Pertanto, l'amministrazione comunale che verrà, non avrà alcun potere decisionale sulla struttura e sulla sua destinazione d'uso, a meno che non decida di riacquistarla, ipotesi difficilmente percorribile visti i costi a cui si andrebbe incontro, o di chiederne il comodato d’uso al proprietario. Solo questa seconda possibilità renderebbe la ex scuola recuperabile attraverso importanti interventi strutturali. Ma davvero vogliamo investire le nostre risorse per un edificio che potrebbe tornare in qualsiasi momento nelle mani della ditta proprietaria? Non solo. Quando parliamo di ristrutturazione, dobbiamo tenere in considerazione diversi fattori: la ex scuola non risponde più agli attuali criteri antincendio. È necessario prevedere la costruzione di una scala di evacuazione per la sua messa a norma. C'è poi la questione antisismica: dopo l'ultimo terremoto la sua agibilità non è più stata verificata. Ed esiste la possibilità, tutt'altro che remota, che l'edificio non rientri più nella attuale normativa antisismica. Unico elemento questo che potrebbe forse consentire di intercettare eventuali fonti di finanziamento esterne. In ultimo, è necessario ricordare che sulla facciata pesa un vincolo architettonico che limita la libertà di azione nel processo di ristrutturazione e quindi nel contenimento dei costi. Quanto verrebbe a costare tutto ciò? Un Comune come il nostro, in questo momento storico, può permettersi di sostenere tali spese? Per tutte queste domande, abbiamo scelto di non impegnarci al momento su questo fronte. Non vogliamo fare promesse che poi non saremo in grado di mantenere”.

exscMonte