MONTECASSIANO - Dopo aver incontrato insegnanti e rappresentanti dei genitori per comunicare il trasferimento dell’infanzia e della primaria di Sambucheto rispettivamente presso la Scuola dell’infanzia Bellezze e la scuola primaria Moro del capoluogo, il sindaco Catena si è prodotto in una lunga comunicazione per fugare i dubbi e i fraintendimenti che possono essersi manifestati nella catena di trasmissione delle informazioni.

"Parto dal fatto che sia la Bellezze che la Moro abbiano le caratteristiche e gli spazi idonei ad ospitare gli alunni di Sambucheto -scrive Catena-. Infatti la Bellezze al primo piano ha 3 aule che possono ospitare, nel rispetto delle normative vigenti e delle indicazioni ministeriali in seguito all’emergenza Covid-19, fino a 70 bambini rispetto ai 56 bambini dell’infanzia di Sambucheto. Al piano terra invece ci sono 5 aule che possono ospitare fino a 105 bambini rispetto ai 98 dell’infanzia del capoluogo. La mensa sarà organizzata su due turni distinti.
Alla scuola Moro ci sono disponibili già 13 aule e in questi giorni sono quasi completati i lavori per ricavarne 2 nuove presso i locali della mensa (ben illuminate dalle finestre già esistenti), mensa che si sposterà nel grande auditorium. Le aule sono distribuite su tre piani (nessuna aula sarà senza finestre per mettere a tacere voci infondate). Nelle 15 aule possono essere ospitati fino a 370 alunni mentre in realtà a noi servirà lo spazio 290 alunni complessivi, ossia per i 189 alunni della primaria del Capoluogo e i 101 alunni della primaria di Sambucheto. Anche qui la mensa sarà organizzata su due turni distinti.116595037 10222495528445956 8380965194858421635 n
Ora vorrei spiegare bene perché è stata fatta questa scelta.
È stata fatta questa scelta innanzitutto perché è la più sicura per i bambini e per il corpo docente e l’unica praticabile considerando le normative stringenti sull’edilizia scolastica. Una scuola per potere ospitare l’attività didattica deve avere il parere positivo da parte dell’Asur e dei Vigili del fuoco per quanto attiene il rispetto delle normative sulla salute e sulla sicurezza.
Ogni altra soluzione non avrebbe dato queste garanzie. E vi spiego nel dettaglio perché.
- Perché non si è più dato seguito alla riqualificazione e all’adeguamento della scuola di Sant’Egidio?
Perché la pandemia ci ha bloccato per 3 mesi e una volta tornati pienamente operativi, pur essendoci messi subito a lavoro a fine maggio (data in cui sono arrivate le prime provvisorie indicazioni tecniche sulla riapertura delle scuole), era del tutto impensabile e irrealistico riuscire a elaborare il progetto tecnico, ottenere i pareri degli enti preposti, fare la gara e realizzare i lavori (circa 300 mila euro) per adeguare l’ex scuola entro metà settembre. Chi sostiene il contrario dice una incredibile castroneria. Inoltre l’ex scuola di Sant’Egidio ha aule molto molto piccole (solo 1 idonea a ospitare una classe di 20 bambini, le altre potrebbero ospitare 10-11 alunni) e quindi non garantirebbe spazi adeguati per la riapertura post-Covid 19.
- Perché non avete pensato a Vissani?
Perché l’ex scuola di Vissani non è idonea per ospitare una scuola e viste le condizioni strutturali e di sicurezza richieste non è idonea a ospitare neanche un’aula.
- Perché non abbiamo utilizzato l’ex ospedale come la volta scorsa?
Perché l’ex ospedale non è di proprietà del Comune di Montecassiano ma dell’Asur che questa volta avendo la necessità di spostarci l’hospice Il Glicine, già operativo fra l’altro, non ha dato disponibilità all’utilizzo per trasferirci la scuola. Faccio presente che questa è stata una delle prime opzioni vagliate.
- Perché non avete cercato altre ipotesi a valle?
Chi sostiene che potevamo trovare una soluzione a Sambucheto o in zona industriale non ha ben valutato oppure non ha sufficienti conoscenze tecniche e normative in quanto non ci sono locali idonei ad ospitare una scuola senza che per esserlo si facciano importanti lavori di adeguamento (e torniamo al problema delle tempistiche, oltre a quello della sostenibilità finanziaria). Non lo è l’oratorio e non lo è il Centro socio-educativo. Al massimo avrebbero ciascuno potuto ospitare un’aula il CSE e due aule forse l’oratorio. E ciò avrebbe significato non solo smembrare il plesso, con tutte le conseguenze negative per l’organizzazione e la qualità didattica e per l’organizzazione familiare (senza citare neanche le difficoltà per i trasporti e la mensa), ma anche poi dover trovare comunque lo spazio per le altre aule. Una scuola deve essere in primis sicura, avere uscite di sicurezza, impianti antincendio, requisiti di luminosità, standard antisismici, ecc e poi confortevole. Ecco perché la soluzione di trasferire una scuola in un’atra scuola, fra l’altro grande e sicura, è tecnicamente la soluzione preferibile.
- E sulla sicurezza antisismica?
116710900 10222495528325953 1282770824121967347 nQuesta è l’occasione per fare il punto sulla sicurezza antisismica degli edifici scolastici di Montecassiano, anche perché sappiamo bene di trovarci in una zona sismica ad alto rischio. La sicurezza sismica di un edificio si misura con un indice che va da 0 (la massima insicurezza) a 1 (la massima sicurezza).
Prima che intervenissimo alla scuola Moro l’indice di sicurezza era 0,14 (cioè molto vicino alla massima insicurezza) e la scuola si sarebbe dovuta chiudere già ben prima che arrivasse l‘amministrazione da me guidata. Ora, dopo il nostro intervento di adeguamento sismico e riqualificazione energetica da 1,8 milioni di euro, l’indice è passato a 1 (cioè la scuola è sicura da un punto di vista antisismico).
La Bellezze ha un indice di sicurezza sismica molto alto che è 0,7, in quanto negli anni passati venne fatto un intervento di miglioramento (non di adeguamento) sismico e noi abbiamo poi fatto ulteriori interventi (circa 50 mila euro) per ottenere il parere favorevole dei vigili del fuoco sul rispetto di alcuni standard di sicurezza. Altri interventi di miglioramento dei servizi e di implementazione degli spazi saranno realizzati questa estate per un costo di più di 50 mila euro.
Abbiamo scelto di intervenire sulla Scuola di Sambucheto perché ad oggi ha un indice di 0,3, ossia non affatto alto e rassicurante. Completato l’intervento i cui lavori devono essere affidati entro settembre e avviati entro l’anno, pena la perdita del finanziamento da 3,2 milioni di euro, l’indice passerà a 1 (ossia la massima sicurezza sismica).
La scuola media ha un indice di sicurezza di 0,6 circa che è più che rassicurante e essendo collocata in un edificio storico non ha margini di miglioramento. Ma anche sulla scuola media abbiamo investito molte risorse per renderla più sicura e confortevole. Faccio riferimento ai 100 mila euro investiti per l’impianto di riscaldamento, i 70 mila euro per la sostituzione degli infissi e i 70 mila euro per il rifacimento di parte del tetto (quest’ultimo lavoro si realizzerà questa estate).
Alla fine del nostro mandato avremo speso 5 milioni e 200 mila euro circa per le scuole. Una cifra enorme che ci consentirà di lasciare in eredità alla comunità delle scuole sicure, moderne e riqualificate in modo da garantire un risparmio energetico. Alla fine di quest’ultimo intervento pochi Comuni in Italia avranno un patrimonio edilizio ammodernato e sicuro come quello di Montecassiano e ne siamo profondamente orgogliosi.
- Ma mettendo più bambini in una scuola non si aumenta il rischio considerando che non siamo ancora del tutto usciti dall’emergenza Covid-19?
In ogni incontro fatto con i rappresentanti dei genitori e con gli insegnanti ho sempre detto che non esiste la situazione ottimale, ma si è cercata la soluzione migliore date le condizioni oggettive. Le misure per garantire il massimo della sicurezza verranno definite da un protocollo che dovrà indicare tempi e modalità di ingresso e uscita (Capoluogo e Sambucheto avranno, così come già accade oggi, orari differenti di ingresso e uscita) per evitare il più possibile assembramenti, il layout dell’aula ossia la collocazione degli arredi e dei banchi (disponiamo già di banchi singoli e quindi distanziabili), una gestione precisa degli spazi comuni (atrio, mensa, palestra, ecc), indicazioni puntuali sugli spostamenti interni e sull’uso dei bagni, ecc. ecc. La sicurezza dipenderà molto dalla cor-responsabilizzazione dei genitori che dovranno tenere a casa i figli che manifestino sintomi influenzali o di malessere (come da indicazioni ministeriali). Senza ipocrisie voglio anche ribadire e essere chiaro sul fatto che chiunque dotato di buon senso dovrebbe capire che se, e auguriamoci che non accada, dovesse ricominciare a crescere l’indice di contagio la prima cosa a chiudere sarà di nuovo la scuola dove è impossibile anche solo immaginare che i bambini passino ore insieme senza toccarsi o stare vicini.
Ciò detto è chiaro e scontato finché ci sarà democrazia nel nostro Paese che ognuno sia libero di esprimere la propria opinione, ma se vuol dare un contributo positivo alla discussione, vale per questo caso ma dovrebbe valere sempre, lo dovrebbe fare tenendo in considerazione tutti i fattori in campo (normativi, tecnici, economici, logistici, legati alle tempistiche, ecc. ecc.). Altrimenti ci riduciamo ad un dibattito sterile. Mi auguro che prevalga il buon senso, come emerso ampiamente dagli incontri svolti, e si capisca che la scelta fatta di concerto con l’istituzione scolastica è la migliore possibile date le condizioni oggettive. E fra l’altro, se pensiamo che prima di tutto venga la sicurezza degli alunni (pensiamo solo alla sicurezza sismica o alle uscite di sicurezza) e del personale scolastico, quella individuata è un’ottima soluzione.
Infine, quanto ai trasporti scolastici?
Siamo in attesa delle indicazioni ministeriali per poter definire il servizio del trasporto scolastico. Con i rappresentanti dei genitori mi sono preso l’impegno, qualora la normativa ci garantisse di riattivare il trasporto così come prima del Covid-19, che avremmo cercato nel bilancio le risorse utili a prevedere una riduzione o, se possibile, cancellazione per i mesi da settembre a dicembre della tariffa. Faccio presente che il servizio di trasporto scolastico costa sui 750€ pro-alunno a fronte di una compartecipazione annuale delle famiglie di 220€ e che la possibilità di garantire per tutti il servizio è legata alle norme di ripresa del trasporto. È evidente che le restrizioni attuali sul numero di utenti trasportabili creerebbero serie difficoltà a tutti i comuni italiani. Queste criticità sono note al ministero che sta lavorando per superarle. Noi metteremo in campo ogni sforzo, anche economico, per garantire il servizio. Su questo fronte vi aggiornerò ufficialmente appena avremmo avuto le indicazioni ministeriali, che spero non tardino ad arrivare, e lavorato sulla riorganizzazione del servizio. Mi auguro che ciò accada prima possibile.
Mi scuso per la lunghezza del post ma così si evita confusione e dibattiti tanto infondati quanto sterili".