di Leonardo Catena, sindaco

MONTECASSIANO -  Negli ultimi giorni è arrivata ai sindaci della provincia la proposta di Piano d’ambito dell’Aato 3 per il servizio idrico integrato.

È un documento importante, che contiene scelte strategiche destinate a incidere a lungo sulla vita dei cittadini.

Siamo d’accordo sulla necessità di evitare la messa a gara del servizio e di arrivare a una gestione unica in-house, pubblica e controllata dai territori.

Ma questo obiettivo va sostenuto con scelte sostenibili e una visione concreta. Catena micro

Il piano prevede infatti aumenti delle bollette significativi: parliamo di un raddoppio che diventerà un +75% nei prossimi anni fino addirittura al 100% dell’aumento entro il 2050.

È evidente che una previsione di questo tipo, in un momento storico in cui le famiglie sono già sotto pressione per l’aumento del costo della vita, desta forte preoccupazione. Chiedere alle persone di pagare molto di più per un servizio essenziale come l’acqua deve essere una scelta da evitare.

Non solo: anche i tagli ai costi operativi previsti dal piano sembrano troppo ottimisti. Il rischio concreto è che si finisca per peggiorare la qualità dei servizi o scaricare tutto sulla futura società di gestione, con conseguenze pesanti.

I tempi sono stretti, visto che chi doveva ha rimandato continuamente le decisioni, ma questo non giustifica scelte affrettate. Al contrario, è proprio nei momenti decisivi che serve maggiore confronto e responsabilità. E trasparenza.

Siamo chiamati a decidere oggi su un servizio fondamentale per i prossimi decenni. Dobbiamo farlo guardando ai bisogni delle persone, alla tenuta economica dei territori e alla sostenibilità reale delle scelte.

Personalmente, continuerò a porre queste domande con chiarezza, perché credo che la buona amministrazione si misuri anche, anzi, soprattutto, nella difesa dei diritti essenziali, come quello all’acqua pubblica, equa e accessibile per tutti.