PORTO RECANATI - Doccia fredda per le maestranze della G.I. & E.: il Tribunale Ordinario Fallimentare di Ancona ha dichiarato inammissibile la domanda di concordato preventivo avanzata dalla proprietà il 28 febbraio.

Di conseguenza viene decretato il fallimento.

In queste ore le rappresentanze sindacali si stanno coordinando sul da farsi anche se oramai la decisione del tribunale è presa.

Dopo giorni di presidi e scioperi davanti i cancelli, appena a giugno era stato firmato l’accordo sindacale che, nelle speranze di maestranze ed OO.SS. avrebbe potuto evitare il fallimento. P 20170420 100148

Accordo siglato solo da CISL e UIL, non dalla CGIL.

L’accordo prevedeva un incentivo all’esodo per i 44 lavoratori in mobilità con un costo aziendale per dipendente pari a 19mila euro lordi comprensivi del riconoscimento dei mesi di maggio e giugno 2018.

Su questo aspetto la CGIL si è defilata perché il gruppo Ghergo non ha proposto un incentivo maggiore per gli esodi in quanto al netto si sarebbe scesi a meno di 15.000 euro. Inoltre per la CGIL l’azienda non si era dichiarata disponibile ad anticipare la somma.

CISL e UIL firmando l’accordo non avevano nascosto comunque che la proprietà in precedenza non aveva rispettato degli accordi sottoscritti, ma la firma posta nuovamente era necessaria per aspirare all’accoglimento del concordato.

Da parte della G.I.&E. non c’è stato quell’auspicato cambio di passo e che il giudice fallimentare negativamente ha rilevato.

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FL66 18 AN estratto