PORTO RECANATI – Alla presenza dei familiari dell’agente ucciso dalla Mafia ed al quale l’amministrazione comunale ha deciso di intitolare l’Anfiteatro ex Diaz, toccante cerimonia questa mattina alla presenza delle massime autorità civile e militari della provincia.

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Natale Mondo è stato un agente della Polizia di Stato. Fu ucciso dalla mafia nel 1988, a Palermo, all'ingresso del negozio della moglie.targamondo

Al momento della sua scomparsa si trovava in forza da pochi mesi presso la questura di Trapani.

Mondo si era arruolato in Polizia nel 1972, prestando servizio presso il reparto autonomo del ministero dell'interno e la questura di Roma, Siracusa e Trapani dove conobbe Ninni Cassarà, che ne auspicò il trasferimento alla squadra mobile di Palermo, da lui diretta. Da allora fu per anni autista e braccio destro di Cassarà, partecipando a molte operazioni.

Sfuggì miracolosamente all'attentato del 6 agosto 1985, costato la vita allo stesso Cassarà e all'agente di scorta Roberto Antiochia, ma venne accusato da un pentito di essere corrotto, accuse che lo resero sospettato di avere fornito alla mafia le informazione sugli spostamenti del vicequestore, e per le quali fu arrestato ed incarcerato.

natale mondo poliziotto 620x430Mondo fu scagionato in seguito all'intervento della vedova Cassarà e di altri colleghi, che testimoniarono a suo favore che egli si era infiltrato nelle cosche mafiose del quartiere Arenella, ove era nato e risiedeva, dietro ordine dello stesso Cassarà.

Ciò, di fatto, lo espose alla vendetta della mafia, che lo uccise proprio davanti al negozio di giocattoli della moglie, Il mondo dei balocchi, sito nella stessa borgata, crivellandolo di colpi.

La corte di cassazione sentenzierà poi che ad uccidere Mondo furono Salvino Madonia e Agostino Marino Mannoia, condannandoli all'ergastolo. Sia Mannoia che un terzo killer (la cui identità non è stata accertata) scomparvero anch'essi, probabilmente uccisi col metodo della lupara bianca. Movente e mandanti dell'omicidio rimangono tuttora insoluti.

Gli fu conferita, postuma, per merito assoluto, la qualifica di assistente capo.