PORTO RECANATI - Anche le aree archeologiche diventano bersaglio di radi ladreschi. Nel mirino dei malviventi non dei reperti ma il rame le grondaie in rame delle coperture che proteggono la zona in cui sono visibili i pregevoli mosaici.

La vista di una utilitaria bianca defilita, nei pressi dell'ingresso dell'area archeologica, ha insospettito una pattuglia dell'Arma che ha deciso di vedere cosa accadesse.

L'arrivo dei militari ha colto di sorpresa i ladri, tre stranieri, che si sono dati alla fuga a piedi nelle campagne cicostanti abbandonando la Panda sulla quale avevano già iniziato a caricare alcune grondaie smontate.

La fuga è durata poco e il terzetto è finito in manette nelle camere di sicurezza della caserma di Porto Recanati dove, espletate le formalità d'identificazione, è scattata la denuncia per furto.

Si tratta di un albanese residente a San Severino, di un congolese residente a Osimo e di un gambiano di Macerata, tutti pregiudicati.

All'interno della Panda anche attrezzi da scassio del cvalore di 2000 euro.

Non è la prima volta che i carabinieri intervengono nell'area. In un paio di occasioni l'Arma aveva effettuato dei controlli nella casa colonica alla fine della strada che costeggia il sito, trovando dei clandestini che l'avevano occupata.

gronde