PORTO RECANATI – Come riferiamo in un altro servizio, calati i veli sul Palio di San Giovanni che presenta diverse novità.

Un video che proietti il “navigatore” sui social dentro la storia marinara cittadina, per fargli cogliere il significato del Palio, è il “testimonial” quest’anno dell’edizione 25 della manifestazione che presenta la novità del percorso, non più il giro del quadrato di Piazza Brancondi da ripetersi 4 volte, ma con partenza davanti al castello, direzione corso Matteotti, per girare su via Masaniello, raggiungere il lungomare fino al doppio curvone di Largo Porto Giulio che riporta sul rettilineo: 1000 mt da percorrersi per 5 giri, cambi ogni 250 metri.

Il video, diretto da Mario Pio D’Apote si intitola “L’Amore per il Mare”.67771689 2264112003637567 620628624017457152 n

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Gli “sciabbegotti” lavoravano in “Ciurme”, dirette dai “Parò” e l’attuale Corsa del Palio prende spunto dall’abilità che contraddistingueva i migliori equipaggi, dallo sforzo dei loro componenti e, non ultimo, dallo spirito di competizione che animava tutte le fasi della pesca: dall’imbarco all’avvistamento del banco di pesce, dalla calata delle reti in mare fino al loro ritiro in secca. Dopo aver effettuato la selezione del pescato, lo Sciabbegotto aveva il compito di sistemarlo nelle“coffe”, delle grandi ceste di vimini, e, dopo averle infilate in un robusto bastone, si avviava in coppia, correndo, verso il mercato ittico. Durante la corsa verso il mercato occorreva non perdere il pesce: questo avrebbe significato diminuire i guadagni per tutti, poiché i compensi erano proporzionali al ricavato.

Era punto d’orgoglio dimostrare le proprie abilità in tutte le operazioni, in particolare quella di portare il pesce al mercato ittico per primi al fine di ottenere il prezzo più alto.
Due sono quindi gli elementi fondamentali ed imprescindibili alla nostra corsa del Palio: velocità e metodo. Se da un lato occorre arrivare primi alla meta, dall’altro è necessario non perdere il pesce lungo il percorso.

I Quartieri cittadini Castennou, Sammarì, Centro storico, Montarice, Santa Maria in Potenza, Europa e Scossicci, ognuno con la propria “ciurma” di atleti, si sfidano, senza esclusione di colpi, in una corsa a staffetta nel cuore della città, trasportando a spalla due ceste, collegate con un bastone e ricolme di pesce ( peso di 30 Kg), proprio come un tempo facevano i loro nonni.

A cornice della competizione si ricrea, nella stessa data, l’ambientazione del tempo: attraverso i figuranti, i loro abiti, i loro mestieri e il loro quotidiano, si rianima il paese di fine ottocento, consentendo ai turisti di immergersi in un’altra epoca storica e alla gente locale di ritrovare le proprie radici.

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