PORTO RECANATI - I familiari di Marone Perugini dovranno attendere almeno due mesi per conoscere l'esito dell'autopsia che il medico legale incaricato dalla Procura della Repubblica ha eseguito per stabilire le cause del decesso all'ospedale di Torrettte, a poche ore dalle dimissioni dopo un ricovero e cure per una pancreatite.

60 giorni è il tempo che il prof. D'Ovidio, dell'Università di Chieti, si è riservato per stilare la sua relazione. Un tempo così lungo è derivato dal fatto che dal primo esame non sono emersi elementi riconducibili alla morte.

Per cui necessitano approfonditi esami di laboratorio sui tessuti prelevati.mapg

La famiglia è assistita dall'avv. Leonardi e la Procura, come atto dovuto, ha indagato due medici.

Domani mattina alle 10 parenti ed amici potranno dare l'estremo saluto a Perugini nella chiesa del Preziosissimo Sangue da dove, dopo la cerimonia, la salma proseguirà per Morrovalle, città natale dello scomparso, dove sarà tumulata nel locale cimitero.

La famiglia ha disposto non fiori ma offerte in favore della Caritas di Porto Recanati dove Marone, impegnato nel tessuto sociale cittadino in varie forme, collaborava.

Perugini, dipendente ENEL in pensione, già assessore nella giunta Fabbracci, era anche stato il primo presidente del comitato di quartiere Scossicci-Del Sole.