PORTO RECANATI - Un mare non favorevole ha accompagnato questa mattina la ripresa, al largo, delle ricerche da parte di varie componenti navali del corpo di Vincenzo Castellani, il pescatore scomparso da ieri mattina tra le 4.30 e le 7 mentre era intento con la sua lancetta ad una battuta di pesca.

Le operazioni vengono gestite direttamente dal comando della Guardia Costiera di Ancona mentre la Delegazione di Spiaggia di Porto Recanati anche questa mattina ha incontrato i pescatori che si assiepano sul lungomare Lepanto, di fronte all'alaggio dell'Associazione "Piccola Pesca", una vera piccola grande famiglia, scrutando l'orizzonte, insieme a tanti porto recanatesi che seguono trepidanti l'evolversi della situazione.

Il comandante Ricciardi ha cercato di ricostruire tutte le movenze che si compiono a bordo durante operazioni di calata o alzata delle reti cercando di valutare ogni ipotesi diversa Castellani1dall'improvviso malore che rimane la causa più accreditata per la caduta in acqua.

Ieri molto interesse era stato rivolto al gps dell'imbarcazione dove a bordo è stato ritrovato nel cabinotto di guida il cellulare.

Castellani al momento della caduta in acqua indossava stivaloni arancioni e un celata gialla.

Secondo i colleghi se la caduta fosse stata casuale, Castellani, fisico atletico, sarebbe riuscito a liberararsi dell'ingombrante abbigliamento e riguadagnare la barca.

Un malore invece, con l'equipaggiamento addosso riempitosi d'acqua, lo avrebbe prima zavorrato sul fondo, e poi in balia delle correnti.

L'Anna era alla deriva, 4 miglia al largo, luci accese e motore acceso sulla retromarcia con il natante che si muoveva in cerchio.

Sono stati gli altri pescatori i primi a perlustrare la zona non appena dalla barca di Stefano Panetti,  che incuriosito dall'anomalo movimento dell'Anna, si era avvicinato e dato l'allarme a colleghi e Guardia Costiera.

coast1

coast2